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Carceri, via a laboratori per trattamento rifiuti elettrici


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rifiutielettriciUn´importante opportunità di lavoro e di reinserimento sociale per i detenuti, un´occasione concreta di tutela dell´ambiente. Parte lunedì 29 giugno nel carcere bolognese della Dozza il primo di tre laboratori in cui i detenuti saranno impiegati nel trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici, per favorirne il recupero e il riciclaggio. Si tratta del progetto “Rifiuti elettrici ed elettronici in carcere”, che coinvolgerà a breve anche gli Istituti penitenziari di Forlì e Ferrara e che è stato presentato a Bologna.

I laboratori (all´interno del carcere per Bologna e Ferrara, all’esterno per Forlì) saranno opportunamente allestiti e attrezzati per lo smontaggio dei Raee, ovvero rifiuti come lavastoviglie, lavatrici e computer, che, se non opportunamente trattati, possono essere molto pericolosi per l´ambiente a causa delle sostanze che contengono, quali mercurio e piombo.

Tale attività impegnerà complessivamente e in prima battuta dieci detenuti per 30 ore alla settimana, con un´adeguata retribuzione e il concorso della contrattazione sindacale.

Frutto dell´iniziativa comunitaria “Equal Pegaso”, finanziata dalla Regione Emilia-Romagna con il Fondo sociale europeo, il cui obiettivo è l´inclusione socio-lavorativa delle fasce deboli, il progetto ha avuto una prima fase sperimentale tra la fine del 2007 e l´inizio del 2008.

Cosa prevede il progetto

La quantità di rifiuti elettronici ed elettrici che verrà trattata ogni anno, attraverso operazioni di bonifica e smontaggio, ammonta a circa mille tonnellate comprensive di “grandi elettrodomestici ferrosi” (circa 13mila lavatrici e lavastoviglie) e di piccoli elettrodomestici di uso quotidiano (ad es. computer, stampanti, ventilatori, phon, sveglie, aspirapolvere, giocattoli elettrici, etc.).

Raccolti in maniera differenziata e provenienti dalle stazioni ecologiche del Gruppo Hera, questi rifiuti, una volta trattati, verranno inviati agli impianti di smaltimento finale per essere recuperati in valore percentuale pari a circa l’85%. Si stima che l’operazione contribuirà al risparmio di 2 milioni Kwh di energia elettrica, a riciclare più di 660 mila kg di ferro, 10 mila kg di rame, 5 mila kg di alluminio, 25 mila kg di plastica.

La gestione dell´attività produttiva e il rapporto con le persone detenute vengono condotti dalle cooperative sociali IT2 a Bologna, Gulliver a Forlì, AmbientAzione a Ferrara, grazie al contributo progettuale e ai finanziamenti del Gruppo Hera e dei Consorzi Raee Ecodom ed Ecolight.

Ampia la rete degli Enti che hanno voluto e promosso il progetto: oltre alla Regione, il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria di Bologna, il Gruppo Hera Spa, le Provincie di Forlì-Cesena, Bologna e Ferrara, i Consorzi Raee Ecolight ed Ecodom, le agenzie di formazione professionale Techne Forlì-Cesena, Cefal Bologna, Enaip Ferrara.