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Saldi, Fismo-Confesercenti: partenza sottotono


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saldiVendite in calo nella prima settimana di saldi rispetto allo scorso anno. Un inizio con il freno a mano tirato che, seppur previsto a causa del drastico calo dei consumi, non può che essere accolto con preoccupazione dai commercianti. Da quanto emerge dall’indagine condotta da Confesercenti Modena sull’andamento della prima settimana di saldi in 100 esercizi commerciali della provincia, nel periodo compreso dal 4 al 13 luglio, ben il 61% ha registrato un andamento negativo e solo il 39% degli intervistati ha riscontrato un andamento stazionario o in leggero aumento rispetto all’andamento dei saldi estivi dell’anno precedente.

La flessione maggiore in questi primi giorni ha interessato l’abbigliamento, che ha registrato una contrazione delle vendite del 22% rispetto ai saldi estivi del 2008; in calo anche gli accessori e l’intimo, rispettivamente -13,33% e -5%, mentre le calzature, unico settore in controtendenza, spuntano un +1,5%. Con riferimento poi all’entità degli sconti applicati emerge che nella maggior parte dei casi, 68%, la riduzione media dei prezzi oscilla tra il 20% e il 30%.

Nonostante la prevista partenza in sordina, la maggioranza degli operatori intervistati, oltre l’85%, continua a vedere nei saldi un’ottima occasione per la propria attività. Aggiungono però che, proprio perché rappresentano una risorsa importante, dovrebbero essere accompagnati da una più puntuale disciplina, che porti alla individuazione di una data unica per l’inizio e posticipata rispetto all’attuale. Maggiore attenzione e una specifica regolamentazione viene chiesta alla Regione Emilia-Romagna soprattutto per quanto riguarda le vendite promozionali prima dei saldi: il 93% degli intervistati si lamenta infatti per questa mancanza. Una ulteriore regolamentazione è necessaria, secondo i commercianti, per disciplinare l’attività degli outlet: importante anche in questo periodo di crisi rivedere la parte fiscale che riguarda le rimanenze di magazzino, che incidono sui bilanci

Una partenza dunque accompagnata da molte ombre, che confermano una tendenza in atto da mesi: la crisi economica ha rallentato i consumi generando un clima di attesa nei consumatori che si trovano costretti a bilanciare il desiderio di cogliere le opportunità offerte dai saldi con una ridotta liquidità o il pensiero di dover risparmiare per spese di altre tipo, considerate irrinunciabili.

Come si temeva, ad oggi i primi due fine settimana di saldi non sono riusciti a ridare ossigeno a settori che appaiono tra i più colpiti dalla congiuntura economica negativa. A confermarlo sia il fatto che ben il 49% degli intervistati, già prima dell’avvio dei saldi, ha attivato forme straordinarie di promozione oltre alla flessione dei ricavi che mediamente nel primo trimestre del 2009, rispetto al già magro 2008, è stato del 6,2%.