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Sanaa, ritrovato il coltello con cui è stata sgozzata


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Il coltello con il quale il 15 settembre scorso è stata uccisa Sanaa Dafani, la ragazza di 18 anni di origine marocchina, è stato finalmente ritrovato. Per lo meno, tutto fa supporre che il coltello trovato nell’erba ancora sporco di sangue, esattamente lungo il percorso indicato dal padre di Sanaa, 45 anni, che dell’omicidio è stato accusato, sia quello che ha quasi decapitato la giovane e ferito il suo fidanzato, 31enne Massimo.Il padre, chiuso nel carcere di Pordenone dalla sera del delitto, non ha mai parlato, però da subito aveva fatto intendere ai carabinieri di essersi sbrarazzato del coltello lungo la strada che dal luogo dell’omicidio, un boschetto di Montereale Valcellina, conduce verso la sua abitazione. Il coltello è stato trovato ieri, durante un’ennesima battuta di ricerca alla quale hanno partecipato una quarantina di persone, tra carabinieri e volontari. L’arma con l’impugnatura di plastica nera era nel comune di Aviano, lungo la provinciale numero 19, nel tratto che dalla rotonda di Montereale Valcellina porta a San Martino di Campagna. Il ritrovamento è stato fatto dopo un paio di ore di perlustrazione. Quello di ieri, che ha infine portato al ritrovamento del coltello, ha riferito il comandante della compagnia carabinieri di Sacile, Pierluigi Grosseto, è stato l’ennesimo e disperato tentativo di ritrovare l’arma. In particolare, alla battuta hanno partecipato una trentina di uomini, tra carabinieri, alpini e protezione civile di Montereale Valcellina e di Aviano. Ad ognuno degli uomini, erano stati affidati circa 500 metri da perlustrare.