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Dossier Cisl su situazione credito regionale


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MARCO AMADORI“Un drastico calo della concessione dei prestiti da parte degli istituti di credito presenti in regione ha caratterizzato la seconda parte dell’anno”. E’questo uno degli aspetti più significativi scaturiti dal terzo “Rapporto sul credito e sull’economia dell’Emilia Romagna”, realizzato dai bancari Cisl Emilia-Romagna in collaborazione con un gruppo di docenti della facoltà di economia dell’Università di Bologna e presentato questa mattina a Bologna nel corso del seminario “Crisi, credito e banche di territorio”, organizzato insieme alla Cisl Emilia-Romagna presso la sede di via Milazzo.

“Mentre nella prima parte dell’anno le banche presenti sul territorio emiliano-romagnolo – ha sottolineato Marco Amadori, segretario generale dei bancari della Cisl Emilia Romagna – hanno erogato più credito rispetto alla media nazionale, seppur in un continuo e graduale decremento, a partire già da luglio l’analisi dei dati regionali evidenzia una chiara accelerazione della contrazione dei prestiti, tanto da far registrare ad agosto 2009 un modesto 1,1% rispetto all’anno precedente. Dato addirittura al di sotto della media nazionale che si attesta sull’1,9%”. “Difatti – ha continuato il dirigente del sindacato di categoria maggiormente rappresentativo in ambito regionale – nella classifica per regioni l’Emilia-Romagna fa meglio solo della Lombardia, del Veneto e della Sicilia”.

Una situazione, quella emiliano-romagnola, che tuttavia si differenzia territorio per territorio. In quest’ambito, le province che rispetto ad un anno fa registrano un segno meno nell’erogazione del credito risultano essere Parma, Ferrara e Modena, e se si escludono Rimini e Reggio Emilia, che rimangono pressoché stabili, si può notare come le altre realtà mostrino un segno positivo, con il primato di Bologna che fa registrare un + 4,1% rispetto all’anno precedente.

Dati ancora più sorprendenti se si sposta il focus sui prestiti per singolo abitante: qui il primato spetta alla provincia di Reggio Emilia dove, nel corso dell’anno, in valore assoluto, ogni singolo abitante ha contratto prestiti per 53.980 euro, seguita da quella di Bologna e da quella di Modena con, rispettivamente, 35.330 e 33.360 euro per abitante. Mentre fanalino di coda risulta Ferrara con soli 14.230 euro.

Allo stesso tempo, sempre sul fronte prestiti, l’indagine sui differenti settori produttivi evidenzia come, nel periodo che va da giugno 2008 a giugno 2009, l’industria manifatturiera abbia sofferto maggiormente nella provincia di Forlì-Cesena, con un –12,3% rispetto all’anno precedente, quello delle costruzioni a Reggio Emilia, con un –13,7%, e quello dei servizi a Ravenna (-8,5%).

“Un quadro preoccupante – continua Amadori – che non è certo causato dalla mancata presenza di istituti di credito sul territorio. Infatti, l’Emilia-Romagna si conferma la regione più “bancarizzata” d’Italia con una presenza di 8,3 sportelli bancari ogni 10.000 abitanti contro la media italiana di 5,7 sportelli. Tant’è che negli ultimi dieci anni l’aumento degli sportelli bancari in regione è stato del 39% contro la media nazionale del 29,5%, quindi quasi un terzo in più”.

“Ma la crisi attuale – continua il massimo dirigente regionale della Fiba – non fa che avvalorare quello che i bancari della Cisl affermano da tempi non sospetti, e cioè che per uscire da questo circolo vizioso c’è un’unica soluzione, quella che le banche rimettano immediatamente al centro della loro attività il “mestiere originario” di raccolta e di prestito, in modo da dare sostegno all’economia reale e locale, smaltendo così la sbornia della “finanziarizzazione” che tanti danni sta provocando a dipendenti, imprese e risparmiatori”. Ed proprio questo uno dei messaggi chiave che, tra accurate analisi prospettiche di prestiti, depositi, sofferenze e presenza degli istituti di crediti sul territorio, il dossier della Fiba vuole trasmettere.