“Eravamo ingenuamente convinti che l’episodio in cui, qualche tempo fa, il primo cittadino di Modena aveva deciso di vestire idealmente i panni di Rocky Balboa per difendere la “sua” Adriana (Querzè) fosse solo un episodio sporadico. Niente di più sbagliato: con l’iniziativa odierna la Giunta Comunale intera ha deciso di dare seguito alla nuova era, quella della propaganda populista senza soluzione di continuità. Si sono cosi’ di fatto gettati alle ortiche i panni istituzionali che in realtà sarebbe opportuno indossare. Ne prendiamo atto”. Così il Coordinatore vicario del PDL Enrico Aimi, in merito alla campagna propagandistica annunciata questa mattina in conferenza stampa. “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso, verrebbe da dire. Non si capisce infatti – ha aggiunto – con quale coraggio chi ha amministrato la città negli ultimi 60 anni, decida ora di stracciarsi le vesti dinanzi ai nodi che stanno venendo al pettine, abbandonandosi cosi’ alla pura propaganda politica. Addirittura sbandierando con non poca fantasia l’autotassazione per la realizzazione della campagna annunciata in pompa magna: e ci mancava solo che decidessero di utilizzare denaro pubblico. I modenesi, comunque, a differenza dei compagni non sono appena atterrati da Marte: hanno ben chiara la situazione e sanno perfettamente distinguere la differenza che intercorre tra una responsabile gestione della crisi e la propaganda fine a sé stessa. Mi permettano però i nuovi “barricaderi” un solo consiglio – ha concluso AIMI –: la prossima volta scelgano meglio i colori della gomma sui loro manifesti. Al posto dei bolognesi rosso e blu, sarebbe stato forse più azzeccato il modenese gialloblu. A meno che qualcuno, oltre a cambiare ruolo, non abbia deciso di cambiare anche bandiera”.
