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Femca Cisl: Florim investe 40 milioni di euro e allunga la Cigs


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«Florim Ceramiche spa ha dimostrato di considerare la responsabilità sociale d’impresa e il dialogo punti qualificanti delle proprie politiche industriali e, di conseguenza, ha confermato la propria intenzione di procedere con la riorganizzazione attraverso un serrato confronto con le organizzazioni sindacali di categoria e i rappresentanti dei lavoratori». Così Rosario Roselli, sindacalista della Femca-Cisl di Modena, commenta l’accordo firmato oggi con Florim. L’intesa è stata raggiunta in Regione tra i sindacati Femca-Cisl, Filctem-Cgil, le rsu degli stabilimenti di via Canaletto e via Viazza a Fiorano e la direzione aziendale Florim. L’azienda ha chiesto e ottenuto la proroga per il terzo anno della cassa integrazione straordinaria, che coinvolgerà a rotazione 80 posizioni. A fronte di ciò, Florim si è impegnata a investire quaranta milioni di euro per la ristrutturazione dei propri stabilimenti e impianti produttivi. «Contrariamente ad altre imprese del nostro territorio, che delocalizzano per ricercare competitività, – sottolinea Roselli – Florim dimostra la sua volontà di superare la crisi investendo in nuove tecnologie e sviluppando le competenze dei lavoratori attraverso la formazione professionale».

La cigs, infatti, come già avvenuto in passato, sarà affiancata da un’ampia varietà di iniziative a sostegno della professionalità e del reddito dei dipendenti: saranno attivati corsi di formazione per la riqualificazione degli addetti e, come già successo negli ultimi due anni, il Fondo Solidarietà Florim destinato ai dipendenti in cassa integrazione (nato nel 2009 grazie alla donazione del 10 per cento del proprio stipendio da parte dei dirigenti e dal 2010 finanziato direttamente dall’azienda) proseguirà le erogazioni, integrando la busta paga degli addetti maggiormente esposti alla rotazione.

«È importante – continua Roselli – rimarcare il fondamentale contributo offerto da tutti i lavoratori che, in questi ultimi due anni di utilizzo degli ammortizzatori sociali, hanno continuato a credere nella ripresa aziendale pur dovendo vivere con un salario ridotto e far fronte alle spese per il mantenimento della famiglia che, invece, – conclude l’esponente della Femca-Cisl – non calano mai».