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Autostrada Cispadana: la posizione della Federazione della Sinistra


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Nella bassa modenese si muore di più che nel resto della provincia di Modena per tumori e malattie al sistema cardiocircolatorio, e uno dei principali fattori patologici è l’inquinamento atmosferico. Vi pare il posto migliore per farci passare anche un’autostrada? Sa noi non pare proprio!

I dati sulle principali cause di morte in provincia di Modena sono stati diffusi qualche giorno fa dal servizio di epidemiologia del dipartimento di sanità pubblica dell’AUSL di Modena, proprio mentre andava in scena l’ultimo scontro fra Pd, Pdl e Lega Nord sul miglior tracciato per realizzare l’autostrada Cispadana.

Di fronte ad un’area nord che primeggia per malattie tumorali non si può dire altro che assistiamo ad un dibattito tra miopi. Un dibattito fra partiti che non si curano dei gravi danni che l’autostrada Cispadana arrecherà alla popolazione, qualunque sia il tracciato. Di fronte a questi dati ci si dovrebbe domandare come ridurre le fonti di inquinamento, non dove collocare altri 50mila veicoli che passano lasciando i loro inquinanti.

Di fronte alla proposta, insostenibile dal punto di vista urbanistico ed ambientale, di realizzare un’autostrada nel tracciato pensato 40 anni fa per una strada urbana, la risposta non sta nello spostare il tracciato, ma nel non fare l’autostrada.

Un’autostrada non sarà un vantaggio per l’economia locale, ma solo per chi si aggiudicherà gli appalti. Oggi la qualità del lavoro passa attraverso l’innovazione e la ricerca, mentre chi ci governa ha ancora in mente un modello di crescita ormai superato che passa attraverso lo sfruttamento infinito del territorio.

Noi consideriamo frutto di una incredibile miopia l’idea che lo sviluppo passi attraverso l’ennesima grande opera che devasta il territorio e incentiva il trasporto su gomma anzichè investire sulla rotaia attraverso lo sviluppo di nuovi tracciati ferroviari.

PD, PdL e Lega non riescono ad uscire da logiche antiquate. Litigano se l’autostrada debba passare a nord o a sud dei centri, incuranti del fatto che l’impatto complessivo di questa opera – qualunque sia il suo tracciato – sarà pesantissimo.

Noi pensiamo che un altro sviluppo sia possibile. Uno sviluppo intelligente fondato su una viabilità al servizio del territorio (come mai sul versante reggiano e ferrarese la Cispadana urbana è realtà?), che permetta il collegamento dei centri abitati senza attraversarli, e con il forte potenziamento delle vie ferroviarie per dirottare su di esse i trasporti pesanti.

A questo proposito ricordiamo la proposta da noi avanzata già diversi anni fa, ma mai presa seriamente in considerazione, di realizzare a San Felice lo scambio nodale gomma-ferro. Progetto che sta diventando realtà a Modena con la ormai prossima realizzazione dello scalo merci di Marzaglia. Perché invece nell’area nord il presunto sviluppo passa ancora sulla strada anziché sui binari?

(Circolo “Carlo Giuliani” Federazione della Sinistra della bassa modenese)