Home Ambiente Il Consiglio provinciale di Bologna: no al nucleare, sì alle fonti rinnovabili

Il Consiglio provinciale di Bologna: no al nucleare, sì alle fonti rinnovabili


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“Anziché puntare su nuove centrali nucleari il Governo riconsideri le scelte con cui ha delegittimato il processo a favore delle fonti rinnovabili” e ritiri il Decreto appena approvato. La richiesta è contenuta nell’ordine del giorno urgente proposto da Pd, Fds, Idv, Pagnetti-Misto, Fli, e Udc e approvato ieri dal Consiglio provinciale con 18 voti a favore (Pd, Idv, Fli, Udc e Pagnetti-Misto) e 5 contrari (Lega, Pdl e Rambaldi-Misto).

Il documento prende le mosse dalla recente approvazione in Consiglio dei Ministri del cosiddetto decreto rinnovabili con cui il Governo ha “di fatto cancellato gli impegni assunti” sette mesi fa con il Piano incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili “rimodulando gli incentivi previsti, ma rinviando le misure e le modalità del taglio a partire dal primo giugno”. Secondo l’odg il Decreto in questione “crea gravi incertezze legislative su decisioni strategiche provocando grande confusione tra gli investitori e gli operatori del settore” che proprio in seguito all’approvazione del Piano incentivi, fidandosi, avevano deciso di investire e assumere personale. “Il settore, compreso l’indotto, attualmente occupa circa 140.000 persone e nel 2010 ha prodotto 30 GWh di energia, riducendo di circa 100 milioni di tonnellate le emissioni di CO2”. Il provvedimento adottato dal Governo “avrà ricadute pesantissime anche in Emilia-Romagna dove sono impegnate 647 imprese con circa 25.000 addetti e un fatturato di 4,5 milioni di euro”. Anche per questi motivi con questo odg il Consiglio chiede al Governo “di adottare leggi chiare e certe che sappiano rilanciare il settore e la filiera della Green economy, ancora in fase di decollo, produrre lavoro di qualità e richiamare investimenti”.

L’ordine del giorno chiede infine a Regione e Provincia “di intervenire presso il Governo perché venga rivisto il contenuto del Decreto rispettando le indicazioni del Parlamento e della Conferenza delle Regioni, correggendo storture e sottovalutazioni e riaprendo il dialogo con le Istituzioni e le parti economiche”. Ai Parlamentari poi il Consiglio provinciale chiede “la massima attenzione nell’esercitare il proprio compito di controllo e proposizione sul tema delle fonti rinnovabili”.