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Bancari sul piede di guerra a Reggio


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Oltre trecento dipendenti bancari hanno partecipato giovedì 30 maggio all’assemblea unitaria convocata dai sindacati di settore per la presentazione della piattaforma di richieste in vista del rinnovo del contratto nazionale bancario.

“Da questa trattativa dovrà uscire un modello nuovo di banca – afferma Luciano Malvolti, responsabile Fiba-Cisl Unicredit a Reggio Emilia – radicalmente diverso da quello che ha determinato la più grave crisi mondiale dal 1929”.

Sul fronte Unicredit, intanto, cominciano a chiarirsi i contorni dello scandalo Gattalupa.

“È di pochi giorni fa la notizia – conferma il sindacalista Fiba – che la Consob ha respinto il procedimento sanzionatorio e assolto un ex-dipendente della banca dall’accusa di omissione di controllo sull’operato della ex-direttrice sospettata delle note irregolarità”.

La Consob, in particolare, ha accertato che la banca aveva attribuito alla ex-direttrice un ruolo gerarchico di vertice che prevedeva il potere di impartire ordini e operare in piena autonomia, senza alcuna possibilità concreta per i suoi collaboratori di poter contestare il suo operato.

“È una sentenza fondamentale – aggiunge Malvolti – che conferma la nostra tesi più volte ribadita che la banca non può scaricare le proprie responsabilità organizzative e gerarchiche fino al licenziamento di semplici dipendenti che non solo non vengono messi in condizioni lavorative di operare correttamente, ma vengono privati anche della possibilità concreta di esercitare un controllo sulle disposizioni impartite dal proprio superiore, perché legittimato a certi comportamenti dalla banca stessa”.

E ancora con il riferimento alla crisi: “Ma, come le potenti lobby finanziarie stanno ostacolando in tutti i modi il processo di riforma dei mercati mondiali – continua il sindacalista Fiba – così anche questa trattativa si preannuncia lunga e difficile, con le banche arroccate a difesa dei privilegi di pochi manager disposti a sacrificare gli interessi di clienti e dipendenti sull’altare di retribuzioni milionarie”.

“La categoria sta lavorando da anni in condizioni di estrema difficoltà: la continua riduzione degli organici allo sportello e le esasperate pressioni commerciali sugli addetti alle vendite stanno compromettendo la qualità del servizio erogato e la concreta possibilità di operare nell’interesse del cliente”.

“La Fiba-Cisl – ricorda Malvolti – ha più volte denunciato i comportamenti delle banche che con una formazione professionale assolutamente insufficiente e pressioni commerciali esasperate mettono quotidianamente in pericolo il posto di lavoro dei propri dipendenti, costantemente a rischio di non poter rispettare le previsioni di legge in materia di antiriciclaggio e Mifid”.