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Legacoop: i giovani cooperatori dicono no alla manovra del Governo


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“L’ennesima opportunità mancata: questo rappresenta per noi giovani cooperatori la manovra finanziaria del Governo”. Così interviene oggi Generazioni, il network dei cooperatori under 42 di Legacoop.

La necessità di trovare le forze e le risorse per uscire dalla crisi poteva essere il motore in grado di spingere il Governo ad elaborare proposte vere (non sembra quasi più possibile immaginare delle riforme) che, oltre a prevedere ridimensionamenti di spesa, mettessero in campo azioni capaci di supportare lo sviluppo, il rilancio dell’economia, azioni a sostegno dell’occupazione e del lavoro.

“Nel merito e nel metodo, invece – prosegue la dura presa di posizione di Generazioni – questa manovra sta mostrando il lato peggiore della politica. Improvvisazione, tutela degli interessi personali o di palazzo sembrano essere le uniche logiche alla base del confronto politico e istituzionale”.

L’emergenza giovani viene annunciata dai principali attori economici e sociali, con sempre maggiore intensità. Il 17% dei giovani emiliano-romagnoli, tra i 15 e i 35 anni, nel 2010, non lavorava, ne’ studiava. Il tasso di disoccupazione dei giovani italiani è tra i più alti in Europa. Se poi guardiamo al welfare, l’ineguaglianza e l’insostenibilità nei confronti delle nuove generazioni, che caratterizzano il sistema pensionistico italiano sono un dato di fatto. E, nonostante ciò, nessuna riforma, nessuna misura strutturale.

La risoluzione dei problemi è lasciata all’iniziativa privata.

Le cooperative, che per definizione nascono per tutelare il lavoro, hanno dimostrato, in questo senso, di essere un modello di impresa virtuoso, in grado di mantenere se non aumentare l’occupazione anche in contesti critici, facendo un uso molto più ridotto della cassa integrazione rispetto alle imprese di capitali.

Le cooperative, in Emilia-Romagna, contano 156.000 occupati, l’80% dei quali a tempo indeterminato, corrispondenti all’8% degli occupati in Regione. Nonostante la crisi, l’occupazione è rimasta pressoché invariata. “Come ci riescono? Mettendo in pratica – spiegano i giovani cooperatori di Legacoop – i principi per cui sono nate, mutualità, solidarietà, valorizzazione del lavoro. Le agevolazioni fiscali di cui le cooperative godono sono collegate al rispetto di questi principi, attraverso l’obbligo di versare la maggior parte degli utili (in percentuale diversa a seconda del tipo di attività) a riserva, non potendoli così distribuire ai soci, come avviene nelle società di capitali. Gli utili portati a riserva indivisibile sono soggetti ad una tassazione agevolata, appunto per promuovere questo tipo di comportamenti; le riserve, infatti, rappresentano l’ammortizzatore sociale e la principale fonte di autofinanziamento delle cooperative, il cui utile non va ad arricchire pochi soci, ma garantisce la continuità dell’impresa e quindi l’occupazione nel tempo, arricchendo anche il territorio su cui la cooperativa opera”.

Nell’ultima proposta di manovra finanziaria, è stato inserito un intervento che mira a ridurre le agevolazioni fiscali di cui sopra. I giovani cooperatori non ci stanno. “Noi crediamo nel modello cooperativo – afferma Generazioni – nella possibilità di costruire un mondo migliore, più giusto, più equo, in cui i lavoratori sono al centro, in cui non ci siano privilegi, ma sia data la possibilità ai giovani di oggi di lavorare, anche grazie all’occupazione creata dai cooperatori che ci hanno preceduto. Le cooperative sono tra le poche realtà imprenditoriali che garantiscono la quasi totalità di capitale italiano; il management, anche nelle coop di grandi dimensioni, cresce all’interno dell’impresa, dando così ai giovani con alti profili di studio la possibilità di trovare impieghi qualificati. Questo fanno le cooperative, tutti i giorni, spesso in contesti difficili, dando lavoro alle categorie svantaggiate, creando occupazione buona sui terreni liberati dalla mafia. Questo – concludono i giovani cooperatori di Legacoop – non sta facendo il governo. Noi vogliamo poter contribuire a creare il nostro futuro”.