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Formigine: la popolazione al 31/12/2011


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L’Ufficio Anagrafe Comunale ha elaborato il quadro demografico al 31 dicembre 2011 (i numeri potranno però subire variazioni quando l’ISTAT comunicherà i dati ufficiali del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni dello scorso 9 ottobre 2011, le cui operazioni sono ancora in pieno svolgimento).

La popolazione formiginese è di 34.145 abitanti: le famiglie sono 13.792 delle quali 786, quelle composte da cittadini non italiani, e sono invece 333 le famiglie cosidette “miste”, ovvero quelle con almeno uno dei componenti straniero. I nuclei familiari sono poi così composti: da una persona (3.782 che equivale al 27,4%), due persone (3.991 – 28,9%), tre persone (2.989 – 21,7%), quattro persone (2.207 – 16%), cinque persone (592 – 4,3%). Interessanti anche le percentuali delle famiglie con figli: un figlio (3.636 che equivale al 55,6%), due figli (2.348 – 35,9%), tre figli (442 – 6,8%), quattro figli (89 – 1,4%).

I dati permettono alcune importanti riflessioni. Rispetto al 2010 (33.832 residenti) si evidenzia, rispetto agli anni precedenti, un incremento contenuto della popolazione dello 0,92% (+ 313 cittadini). Inoltre il saldo naturale, ovvero la differenza tra nati e morti nel corso di un anno, è positivo (+106). Nel 2011 sono stati infatti 365 i nuovi nati, dei quali 47 non italiani (12,9%), e 259 sono stati i decessi.

Significativo anche il saldo migratorio (+207). A fronte di 1.327 immigrazioni, delle quali 1.027 da altri Comuni italiani, sono state registrate 1.120 emigrazioni, delle quali 871 verso altri Comuni italiani.

Formigine si conferma un comune giovane; analizzando infatti sia l’età media (41,53) che l’indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra popolazione anziana (oltre i 65 anni) e quella compresa tra gli 0 e i 14 anni, risultano dati più bassi rispetto alla media provinciale. I residenti da 0 a 14 anni sono 5.204 (15,24%), da 15 a 29 anni 5.115 (14,98%), da 30 a 65 anni 18.222 (53,37%) ed oltre 65 anni 5.604 (16,41%): pertanto circa 1/3 della popolazione è di età inferiore ai 30 anni.

Interessante anche il dato relativo alla presenza di residenti non italiani, che registra una crescita contenuta rispetto agli anni precedenti: 2.391 nel 2011 (1.140 maschi e 1.251 femmine). La percentuale di non italiani rispetto al totale della popolazione residente (1,7% cittadini comunitari e 5,3% cittadini extracomunitari) si attesta tra le più basse a livello provinciale. I paesi di provenienza più rappresentati sono Romania, Polonia, Ungheria e Germania per quanto riguarda i cittadini comunitari; Marocco, Albania e Ghana per i cittadini extracomunitari. Sono residenti nel Comune cittadini di 80 nazioni e, nel corso dell’ultimo anno, 12 cittadini non italiani residenti sono diventati cittadini italiani. Sono stati inoltre celebrati 16 matrimoni “misti” tra cittadini italiani e non italiani. Infine, al 31 dicembre 2011, risultano essere iscritte 411 persone, riunite in 231 famiglie, all’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero (A.I.R.E.) del nostro Comune. Si tratta di cittadini formiginesi emigrati dall’Italia, oppure nati all’estero.

Curiosi anche i dati relativi ai nomi e ai cognomi più diffusi nel territorio comunale. Tra i nomi, Andrea (505) seguito da Marco (487) e da Maria (448), mentre tra i nati nel 2011, il più utilizzato è stato Lorenzo (11) per i maschi e Emma e Giulia (7) per le femmine; tra i cognomi, Ferrari (458) è largamente il più diffuso, seguito da Barbieri, Venturelli, Corradini, Cuoghi, Zini e Rossi.

“Dal quadro demografico, emerge ancora una volta una comunità giovane e dinamica con una popolazione attiva che si attesta quasi al 70% – commenta il Sindaco Franco Richeldi – un dato che desidero sottolineare sono i 365 nuovi nati nel 2011, in media uno ogni giorno dell’anno. Si tratta di un elemento importante che concorre anche a percepire che a Formigine si vive bene grazie ai servizi alle famiglie e alle persone che fino ad oggi continuiamo a garantire, nonostante le difficoltà dovute alla crisi dell’economia e della finanza pubblica; ad una coesione sociale mantenuta alta anche per il forte associazionismo; ad un senso diffuso del rispetto delle regole e dell’ordinata convivenza civile. Dobbiamo però continuare ad impegnarci per cercare di creare prospettive future alle giovani generazioni, che qui rappresentano una percentuale importante della popolazione, perché i nostri ragazzi possano realizzare sogni che siano all’altezza dello loro aspirazioni”.