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In un’estate che tarda a decollare, la Bonifica di Burana traccia un primo bilancio


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irrigui-pianura-modenese“È un’incoerenza in cui ci troviamo ad operare da alcuni anni a questa parte – afferma il Presidente del Consorzio della Bonifica Burana Francesco Vincenzi. – In estati, come questa, caratterizzate da calo delle temperature, instabilità e fenomeni piovaschi sparsi, ci troviamo a fare i conti con un delicato, duplice impegno: sul fronte della sicurezza idraulica, nel garantire la massima attenzione nel mettere in atto le giuste azioni allo scopo di evitare allagamenti e, nel rispondere alla richiesta irrigua, con continue manovre di derivazione e pompaggi delle idrovore”.

Il Direttore Generale del Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi, spiega il perché di tale apparente “contraddizione”: “l’andamento climatico della stagione che stiamo attraversando è caratterizzato da periodi alterni di piogge e sole. È proprio tale discontinuità metereologica a causare una continua necessità di invaso e svaso dei canali, azione compiuta, oltre che con manovre idrauliche che sfruttano la pendenza naturale dei terreni, con l’imprescindibile azione di pompaggio degli impianti. La complessità è aumentata dal fatto che il sistema di bonifica è promiscuo: deve svolgere infatti sia funzione di scolo sia di distribuzione idrica. Si spiega dunque perché, anche in un anno come questo, caratterizzato da un calo – seppure modesto – delle richieste irrigue, la movimentazione di acqua dai principali impianti risulti comunque alta. Senza dimenticare le continue manovre di carico e scarico dei canali svolte grazie alla gestione di una rigorosa turnazione del personale addetto che assicurano sempre il delicato equilibrio tra irrigazione e scolo”.
È infatti di fondamentale importanza la conoscenza e la specializzazione dei guardiani e dei tecnici di zona che monitorano costantemente i canali e le quote idrometriche, conoscenza tanto più necessaria quanto più i fenomeni metereologici sono repentini e localizzati come accade di recente.

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Già, perché le colture agricole hanno bisogno del giusto apporto idrico, ovvero la quantità giusta d’acqua nel momento giusto. Ed è proprio per tale scopo che un accordo con il Consorzio di Bonifica di Secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo consente anche ai consorziati del Burana (delle province di MO, BO, FE, MN) l’utilizzo di servizi telematici su internet rivolti all’assistenza irrigua, al fine di rendere ancora più efficiente il sistema agricolo all’insegna del risparmio idrico. Il sistema Irrinet, questo è il suo nome, traccia i giusti bilanci idrici sulla base di decine di variabili che influenzano il corretto apporto d’acqua tra cui coltura, ora del giorno in cui si irriga, tipologia di terreno, ecc. Terreno che, grazie alla sua permeabilità, consente alla risorsa idrica, una volta utilizzata da pereti, vigneti, melonaie, ecc. di ritornare ai canali, ai fiumi ed infine al mare.
È questo ciò che fa il Burana con 45 impianti di derivazione ogni anno – attraverso la distribuzione capillare di oltre 2.000 chilometri di canali e opere di presa: rifornisce d’acqua un’agricoltura che vanta eccellenze del made in Italy apprezzate in tutto il mondo e nel contempo contribuisce alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza idraulica.