Home Appennino Modenese Mob Day: la campana dell’ultimo giro. Lapam Confartigianato incontra i comuni

Mob Day: la campana dell’ultimo giro. Lapam Confartigianato incontra i comuni


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Erio-Luigi-Munari-LapamLapam Confartigianato Imprese di Modena ha organizzato per lunedì 6 ottobre alle ore 10 prossimo una giornata di mobilitazione, un ‘Mob Day’, chiamato “La campana dell’ultimo giro”. Nello stesso giorno, simbolicamente alla stessa ora le 10 del mattino, una delegazione di imprenditori in rappresentanza delle sedi territoriali, incontrerà i sindaci della provincia di Modena per discutere della pesante situazione in cui versa l’economia locale e le piccole imprese in particolare. L’appuntamento è il secondo di questo genere dopo il Mob Day del 2012 che era stato chiamato ‘E’ l’ora dell’impresa’. “Due anni dopo – sottolinea il Segretario generale Lapam, Carlo Alberto Rossi – il tempo è scaduto e siamo arrivato all’ultimo giro per tutti, per questo possiamo uscirne soltanto lavorando insieme”.

“Dopo sei anni di crisi – afferma Erio Luigi Munari, Presidente generale Lapam Confartigianato – tutte le previsioni economiche sono state smentite dalla realtà. Gli ultimi indicatori economici hanno confermato la crescita ‘zero’ e lo stato di recessione da cui le imprese con le sole proprie forze non possono uscire. Per questo motivo – prosegue Munari – i nostri organi dirigenti hanno deciso di mobilitare tutta la base associativa sul territorio, per lunedì 6 ottobre, sottoponendo agli amministratori locali una rilevazione economica sull’andamento delle imprese operanti nei singoli comuni”.

“Valuteremo insieme quali azioni la pubblica amministrazione può mettere in campo per sostenere le imprese, naturalmente ci presenteremo con alcune proposte in merito – aggiunge Carlo Alberto Rossi, Segretario generale Lapam Confartigianato -. Quale segno della giornata consegneremo ai sindaci una campanella simile a quelle utilizzate dai direttori di gara per segnare i passaggi di giro. Un ‘ultimo giro’ per tutti, imprese cittadini, istituzioni se non cambierà rapidamente qualcosa”.

Nel corso dell’incontro con i sindaci gli imprenditori Lapam si confronteranno su temi generali della crisi, ma anche sulle specifiche problematiche di ciascun Comune. Le proposte dell’associazione verteranno sulla semplificazione amministrativa (ad esempio attraverso l’armonizzazione di regolamenti comunali e lo snellimento burocratico) e su un alleggerimento della Tari (la tassa sui rifiuti) che passi dalla revisione del contratto di servizio con l’ente gestore.

Lapam ha inoltre elaborato un’analisi partendo dall’andamento dell’anagrafe imprese attive nel periodo che va da giugno 2008, ultimo dato pre crisi, a giugno 2014, ultimo dato utile a sei anni dall’inizio della crisi.

Tutti i 47 comuni portano il segno meno, con differenze significative su base locale. Da un totale di 69.195 imprese attive del giugno 2008, si arriva alle 66.885 di giugno 2014, con un saldo negativo di 2.310 aziende, pari a  -3,3%. Tendenzialmente i picchi negativi sono concentrati sui territori periferici, come la bassa modenese (colpita dal sisma del 2012) e l’area della montagna (impoverendone ulteriormente il tessuto economico e sociale). Il Comune con il calo maggiore è Polinago (-21,8%), seguito da Montecreto (-15,7%) e Pievepelago (-13,4%), i comuni con un calo minore sono Bomporto (-0,1%, in controtendenza tra i comuni alluvionati o terremotati), Modena (-0,4%) e Fiorano (-0,5%). I comuni con cali superiori a 100 imprese sono Mirandola – 158, Carpi – 135, Sassuolo – 114, Novi – 117, Concordia – 109, Savignano – 104, Finale – 102.

Il dato preoccupante è che in provincia tra il 2008 e giugno 2014 la riduzione maggiore riguarda il comparto manifatturiero (-977) e il comparto costruzioni (-802), ovvero le imprese tradizionalmente più strutturate che occupano il maggior numero di dipendenti. Forte contrazione, in questi sei anni, anche delle imprese agricole (-1.073) oggetto di una robusta riorganizzazione, in calo anche i trasporti (-302), un dato da leggere nella contrazione del settore produttivo e quindi della logistica. Pur in un saldo negativo generale, hanno ripreso le imprese del commercio (+116), turismo e pubblici esercizi (+ 258) e i servizi alle imprese (+897). Questo è un indice di una trasformazione della natura economica sul nostro territorio, che si sposta verso la terziarizzazione fatta di punte d’eccellenza ma anche caratterizzata da imprese economicamente fragili e con un basso numero di dipendenti.

L’associazione promuoverà nel mese di ottobre una serie di eventi che cercano di andare nella direzione del sostegno all’innovazione, alle imprese giovanili, al welfare come nuova economia, al rilancio delle infrastrutture per lo sviluppo.