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Quale futuro per il Teatro Carani? Lo chiede in una interrogazione al Consiglio Comunale il Capogruppo di Forza Italia Severi


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carani_2010Quale sarà il futuro del Teatro Carani nel caso in cui l’Amministrazione decidesse di non rinnovare, per ragioni di spesa, il contratto di locazione del teatro Carani, in scadenza nel 2015, spostando in altro luogo, tipo in area industriale, e comunque fuori dal centro storico, gli eventi e gli spettacoli delle associazioni locali? Questa scelta riguarderebbe tutti gli eventi patrocinati dal Comune, compreso la stagione teatrale? Il trasferimento di tali iniziative ed il mancato rinnovo del contratto di affitto, comporterebbe di fatto la chiusura del teatro? Quali ipotesi sono in campo per scongiurare la chiusura del teatro e per valorizzarne il prestigio, l’immagine e le sue straordinarie potenzialità?

Lo chiede in una interrogazione al Consiglio Comunale il Capogruppo di Forza Italia Claudia Severi.

“Preoccupano le notizie stampa riguardanti le intenzioni dell’Amministrazione rispetto all’utilizzo futuro del teatro dal prossimo anno. Pur capendo le difficoltà legate agli alti costi di affitto e di gestione, così come la necessità di  individuare  ulteriori spazi per gli eventi organizzati dalle tante associazioni che a Sassuolo operano nel campo della musica, della danza e delle arti, non si può parlare del Carani  come fosse semplicemente un’anonima sala Polivalente costosa ed insostenibile. Ci sono in campo valori  imprescindibili di natura storica, culturale, di tradizione e di prestigio che legano il teatro Carani all’identità stessa di Sassuolo; valori che non possono essere disinvoltamente accantonati per seppur importanti questioni economiche. Nessun Sassolese, tanto più se Amministratore, può rassegnarsi all’idea di scrivere ‘fine’ sul simbolo e cuore della vita culturale e sociale di Sassuolo. Una città che nell’anno dell’Expo, vorrebbe presentarsi all’altezza delle aspettative dei potenziali visitatori, non può permetterselo.

Serve confrontarsi in maniera aperta e propositiva per cercare soluzioni e per non trovarsi impreparati alla scadenza del contratto. Oltre a sponsor ed investitori privati, nelle more delle procedure per la riqualificazione dell’area ex Cisa Cerdisa, e quindi sul progetto e sulla proposta mia e della precedente amministrazione, di realizzare un Multisala, potrebbe anche essere rispolverata l’ipotesi di una stagione cinematografica che punti soprattutto sulla qualità. E’ solo una delle possibili ipotesi. Certo è che l’obiettivo ed il presupposto dovrà comunque essere, senza tentennamenti, quello di un teatro destinato a rimanere aperto e non certo a rimanere solo un ricordo del tempo che fu”.