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Muzzarelli incontra i dipendenti della Provincia sul futuro dell’ente


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Incontro-dip-28-11«Stiamo lavorando a un progetto completamente nuovo, un’autentica sfida che riteniamo possibile per costruire l’area vasta oltre i vecchi confini delle province che non ci saranno più. E su questo tema Modena può diventare un laboratorio nazionale». Ha aperto così Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, l’incontro con i dipendenti che si è svolto venerdì 28 novembre nell’aula magna dell’istituto Barozzi di Modena per discutere della attuale situazione di incertezza e sul futuro dell’ente.

E per far partire subito questo nuovo progetto, Muzzarelli ha annunciato un incontro con presidente della Provincia e sindaco di Reggio Emilia lunedì 1 dicembre, per discutere «come mettere in campo economie di scala e servizi in comune per migliorare i servizi riducendo i costi. Pensiamo a un ente di area vasta con meno dipendenti rispetto alle attuali Province, più snello e con meno competenze ma al servizio dei cittadini e dei Comuni».

E l’incontro con gli amministratori di Reggio Emilia sarà seguito a metà dicembre da un ulteriore incontro con Stefano Bonacini, il nuovo presidente della Regione Emilia Romagna, per discutere soprattutto delle competenze regionali attualmente svolte dalla Provincia.

Muzzarelli ha ricordato, inoltre, la recente apertura di un confronto con tutti i sindaci modenesi per verificare le eventuali disponibilità di ricollocamento del personale della Provincia perché ha detto Muzzarelli «puntiamo a trattenere solo il personale indispensabile a far funzionare i servizi senza che nessuno perda il posto di lavoro, ma occorre la disponibilità di tutti a rimettersi in gioco anche dal punto di vista professionale».

Nel corso dell’incontro Maria Costi, vice presidente della Provincia con delega al Bilancio, ha illustrato i numeri della legge di Stabilità che prevede un trasferimento allo Stato da parte della Provincia di oltre 23 milioni di euro già dal 2015 e un conseguente disavanzo nel bilancio dell’ente di oltre 10 milioni di euro destinato ad aumentare ulteriormente nel 2016 e 2017.

Diversi gli interventi tra gli oltre 400 dipendenti presenti all’incontro per  manifestare una forte preoccupazione per il futuro, ma anche richiedere di estendere il coordinamento avviato con i sindaci sulla eventuale mobilità dei dipendenti anche a Ausl e uffici dello Stato, oltre a esprimere il disagio per il mancato riconoscimento del ruolo e dell’attività che le Province stanno svolgendo.