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“Tagliare lo Stato prepotente e sprecone”. Paolo Bracalini ha presentato a Correggio il suo ultimo libro “La Repubblica dei mandarini”


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Paolo-Bracalini“Lavoriamo fino a luglio per pagare le varie tasse, impieghiamo 36 giorni all’anno per adempiere a scadenze burocratiche e solo nel mese di settembre facciamo fronte a 114 scadenze fiscali”.

Questi solo alcuni dei drammatici dati raccolti dal giornalista Paolo Bracalini e presentati a Correggio nel suo libro inchiesta “La Repubblica dei Mandarini”, nel corso di una iniziativa pubblica organizzata dai Lions Club Correggio “Antonio Allegri” e Fabbrico “Rocca Falcona”.

Una riflessione amara e dolorosa che si apre con il racconto di storie e testimonianze di semplici cittadini, commercianti, artigiani, imprenditori e pensionati che ogni giorno si trovano a fare i conti con uno stato inefficiente e sprecone gestito da burocrati i quali, per giustificare la loro esistenza, complicano ogni attività con una moltitudine di leggi inutili e contraddittorie, tanto che – ha affermato Maurizio Novelli, presidente del Lions Club Fabbrico “Rocca Falcona” nell’introdurre l’autore – “la convinzione di tutti, oggi, è che non sia lo Stato ad essere al servizio del cittadino, ma al contrario, il cittadino al servizio dello Stato”.

Un resoconto lucido di episodi quotidiani in cui la peggiore fantasia supera la realtà dai contorni tragici, quando limita la libertà dei cittadini, tarpa le imprese e provoca implicito incentivo alla corruzione, mettendo a repentaglio il sistema economico di un paese già in crisi, in cui “la Corte dei Conti – spiega Bracalini – dichiara che la percentuale di tassazione è pari al 50%, mentre la pressione fiscale reale, tra tasse nascoste e indirette, si aggira intorno al 68%”.

“L’Italia, purtroppo – continua Bracalini – è vittima di una cultura statalista molto ben radicata che concentra nei burosauri”, come li definisce l’autore del libro, “il vero potere che non è in grado di arginare nemmeno la politica composta, nella maggior parte dei casi, da persone impreparate e incompetenti”.

Una situazione che trova drammatico riscontro nel sistema di corruzione dilagante “determinato da

troppi livelli di decisione che generano piccoli poteri burocratici avallati da una stratificazione di leggi che, paradossalmente, rendono più semplice pagare una “mazzetta” che sbloccare un sistema farraginoso e malato”.

Molte le domande all’autore da parte del pubblico presente, identificatosi negli episodi e nelle situazione esposte da Bracalini, a cui è stato infine chiesto quali soluzioni adottare per cambiare il Paese. Lapidaria la sua risposta, ben riassunta nella prefazione del libro a cura dell’economista Edward Luttwack: “Tagliare lo Stato è l’unica soluzione, perché finché avrà un gettito fiscale così alto continuerà ad approfittare del lavoro dei cittadini che diventano sudditi di uno sistema prepotente e avido”.