Home Economia Decreto semplificazioni, dichiarazioni d’intento e certificazione unica Gorzanelli (Apmi-Confimi): serve una proroga

Decreto semplificazioni, dichiarazioni d’intento e certificazione unica Gorzanelli (Apmi-Confimi): serve una proroga


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Giovanni-Gorzanelli-Apmi-Confimi“Alcune delle novità introdotte dal decreto semplificazioni (n. 175/2014) sono apprezzabili, ma i ritardi nel rilascio degli strumenti software rischiano di vanificare la semplificazione” sostiene Giovanni Gorzanelli, Presidente di Apmi-Confimi Impresa Modena.

È il caso della comunicazione delle dichiarazione d’intento, la cui incombenza rimane direttamente in capo all’esportatore abituale, cioè a chi chiede l’agevolazione, liberando il fornitore dall’obbligo comunicativo. La novità dimezza, a livello nazionale, i tempi dell’adempimento – e risolve i problemi sanzionatori molto pesanti – ma le criticità della fase transitoria rischiano di vanificare lo spirito semplificativo.

“Mancano le versioni software in grado di consentire invii telematici cumulativi. Le nuova impostazione è assolutamente condivisibile – continua Gorzanelli –  ma la versione attuale del software rilasciato dall’Agenzia (disponibile dal 22/12/2014) consente l’invio telematico di una sola dichiarazione per volta. Si tratta di una carenza che rende proibitiva ed eccessivamente onerosa la procedura. Ci sono operatori che hanno anche centinaia di dichiarazioni da trasmettere”.

Inoltre gli esportatori abituali che, a fine 2014 o nelle prime settimane del 2015, hanno consegnato le dichiarazioni d’intento senza la relativa ricevuta di trasmissione – a causa della mancanza dei software –  devono recuperare il mancato invio entro il 12 febbraio affinché il fornitore possa considerare valida la richiesta di non applicazione dell’Iva anche successivamente all’11 febbraio.

“Serve una proroga in attesa del rilascio di release più evolute” conclude il Presidente di Confimi, condividendo la richiesta avanzata dalla Confederazione nazionale Confimi all’Agenzia delle entrate.

Proroga che è ritenuta necessaria anche per la nuova certificazioni unica in scadenza il prossimo 9 marzo. A meno di 40 giorni, infatti, l’Agenzia non ha ancora rilasciato alcuna versione software e gli operatori si vedono in estrema difficoltà, considerate le pesanti sanzioni previste in caso di ritardo, 100 euro per percettore.