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Il Comune di Pavullo è attento al disagio di genitori e bambini delle scuole d’infanzia, ma non accetta che “si getti fango su altre strutture scolastiche”


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Romano-Canovi“I gravi fatti che sono successi alla scuola d’infanzia Mariele Ventre, sui quali la magistratura e le forze dell’ordine stanno compiendo con grande scrupolo tutte le indagini e gli approfondimenti necessari, non autorizzano nessuno a gettare fango sulle altre strutture scolastiche di Pavullo, in modo particolare sugli asili nido”.

Il Sindaco di Pavullo Romano Canovi interviene con fermezza dopo lo stillicidio di dichiarazioni e accuse riguardanti presunti comportamenti al di fuori delle regole compiuti da altre insegnanti. “Ribadisco – prosegue il Sindaco – che gli asili nido, che interessano piccoli da 0 a 3 anni sono comunali, mentre le scuole d’infanzia come la Mariele Ventre, che si rivolgono ai bambini dai 3 ai 6 anni dipendono in tutto e per tutto dallo stato. Il Comune, visto che sulle scuole d’infanzia non ha nessuna competenza, avrebbe anche potuto non intervenie, ma, in considerazione del grande impatto che la vicenda ha avuto su tutta la nostra comunità, ha deciso, in accordo con la dirigente scolastica e la direzione didattica, di mettere in atto azioni di sostegno rivolte ai bambini e alle famiglie, per sostenerle in questo difficile momento. In particolare lunedì 15 è previsto un incontro con le famiglie che nel prossimo settembre iscriveranno i figli alla scuola d’infanzia, mentre il 18, 19 e 20 febbraio sono in calendario tre incontri aperti a tutti i genitori, dedicati alla riflessione, all’ascolto delle famiglie e alla presentazione del programma delle azioni adottate, che interesseranno rispettivamente le scuole d’infanzia Ventre,  Panini e Tonini, quest’ultima insieme alla sezione di Renno”.

“Quello che è inaccettabile invece – conclude Canovi – è il tentativo, fatto di insinuazioni pretestuose e prive di fondamento, di coinvolgere in questa vicenda i nidi comunali, la loro gestione e le persone che lì operano, allo scopo di gettare discredito sull’Amministrazione comunale con affermazioni gravemente lesive e al limite della diffamazione. Sono comportamenti irresponsabili, che rischiano di creare ulteriore e immotivata tensione in un momento nel quale serve invece solidarietà e tutela verso i minori interessati e le loro famiglie”.