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La storia del soldato Primo Bagni nelle celebrazioni di domenica a Fiorano


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Primo-BagniDomenica 14 febbraio 2016, nell’ambito delle celebrazioni del 71° anniversario dell’eccidio di Piazza Ciro Menotti, tributo annuale che riunisce la comunità di Fiorano Modenese, ci sarà l’intervento di Davide Trabucco che racconterà la vicenda, conclusasi tragicamente, del soldato fioranese Primo Bagni, soldato della seconda guerra mondiale.

Dopo la Messa alle 10 e dopo la posa delle corone al Monumento ai Caduti in Piazza Ciro Menotti, con il muro al quale furono legati e uccisi i cinque partigiani Raimondo Dalla Costa, Giuseppe Malaguti, Riccò Rubes, Filippo Bedini, Tauro Gherardini, nella sala al piano terra del Teatro Astoria ci sarà il saluto del sindaco Francesco Tosi e l’intervento del modenese Davide Trabucco.

Primo Bagni, Caporal Maggiore del 2° Reggimento Artiglieria Alpina, nato a Fiorano Modenese il nel 1915, fu chiamato per la prima volta alle armi nel 1936 e congedato nel 1937. Venne richiamato il il 29 agosto1939 e partecipò alle operazioni di guerra sul Fronte delle Alpi Occidentali con il 2° Rgt. Art. Alpina gruppo Val Camonica nel giugno 1940. Venne successivamente imbarcato a Brindisi per l’Albania e qui prese parte alle operazioni belliche svoltesi sul fronte Greco-Albanese con il 2° Rgt. Art. Alpina gruppo Bergamo.
Ritornato in Patria nel luglio 1941, partì per la Russia nel luglio del successivo 1942 col 2° Rgt. Art. Alpina gruppo Bergamo, facente parte del “Corpo di Spedizione Italiano in Russia” (C. S. I. R.). Fu catturato dalle forze russe il 27 gennaio 1943 e internato nel campo 188 di Tambov, dove morì il 22 aprile dello stesso anno e lì trovò sepoltura.

“La mia storia e quella di Primo – racconta Davide Trabucco – si incrociano in un mercatino d’antiquariato in un paese del Modenese, dove trovai un plico di vecchie fotografie di Bagni. Ricercai il suo foglio matricolare all’Archivio di Stato di Modena ed ho potuto così ricostruire la sua storia”.

“Lui fu uno dei tanti che soffrì le pene del gelo russo e che troppo poco oggi vengono ricordati. Mi ritengo onorato di essere stato capace di rimettere insieme i pezzi della sua storia, che altrimenti sarebbe ancora perduta come quella di troppi suoi commilitoni”.