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Carlo Segrè: l’ultimo ebreo di Novellara, domenica presentazione del fondo Caro Segrè


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carlo-segre-e-moglieIn occasione di Quante Storie nella Storia, la 15esima Settimana della didattica in Archivio, domenica 8 maggio alle ore 17.00 presso la Sala del Consiglio della Rocca dei Gonzaga verrà presentato il fondo Carlo Segrè, israelita novellarese, vittima dell’antisemitismo fascista, conservato nell’Archivio storico “V. Davolio e A. Cerlini”.

Il Comune di Novellara aveva acquisito nel 2006 l’importante archivio del cavaliere Carlo Segré – uno degli ultimi ebrei censiti come tali a Novellara – il quale si tolse la vita per non sottomettersi alle famigerate leggi razziali del fascismo ed evitare dolorose persecuzioni ai propri figli. “Fu, nel Reggiano, la prima vittima dell’antisemitismo fascista” (A. Zambonelli, 1995).

La raccolta di documenti – secondo gli esperti – è una preziosa fonte di notizie, testimonianze  e dati sulla  vita della comunità israelitica novellarese e per la ricostruzione delle vicende storiche di Novellara. Dopo un lavoro di riordino e conservazione dei documenti di circa un anno da parte di Charta, cooperativa che ha in gestione l’archivio storico comunale, il Comune è ora pronto a presentare ufficialmente questo prezioso fondo.

Carlo Segré, possidente, notabile di primo piano nei primi decenni del ‘900 a Novellara, si occupò della conduzione delle sue terre, di commercio, partecipò ad organismi di gestione della vita pubblica. Fu tra i primi novellaresi ad acquistare e guidare un’automobile. La tragica fine del cav. Segrè ci riporta al 1938, quando il regime mussoliniano alleato del Terzo Reich si allineò alla politica razzistica hitleriana con la promulgazione delle leggi di discriminazione razziale. Il podestà compilò le schede di due famiglie israelite, a fine di discriminazione ed esclusione dai pubblici uffici: quella del cav. Carlo Segrè e quella di Luigi Namias (Rolando Cavandoli “Antifascismo e resistenza  a Novellara  1919 – 1946”).

Discriminato e oltraggiato, Segré decise di farla finita il 6 giugno 1939 all’età di 73 anni. Della figlia di Carlo, Laura, riportiamo questa testimonianza: “La politica persecutoria messa in atto dal fascismo contro gli ebrei si faceva sempre più pressante. Mio padre, addolorato per la degradazione della disgnità umana che i provvedimenti razziali infliggevano  e nel timore che ali provvedimenti potessero coinvolgere in qualsiasi modo anche i figli (di religione cattolica) si tolse la vita il 6 giugno 1939”. (Rolando Cavandoli “Antifascismo e resistenza  a Novellara  1919 – 1946” – pag. 145).