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Sant’Ilario: finisce con auto nel canale e simula furto per non essere rimproverato dal padre


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carabinieri20E’ uscito fuoristrada con l’autovettura del padre andando a finire lungo un canale di via XXV Aprile, a Calerno di Sant’Ilario d’Enza. Uscitone miracolosamente illeso, si è allontanato dal luogo dell’incidente avendo la freddezza di simulare il furto dell’autovettura in modo tale da poter imputare il sinistro a ignoti ladri, al fine di evitare di essere rimproverato dai propri genitori.

Al comandante della Stazione Carabinieri di Sant’Ilario d’Enza che lo invitava a riferire esattamente i fatti come accaduti, in quanto poco convinto dalla denuncia che il ragazzo aveva formalizzato, il giovane – un 22enne di Sant’Ilario d’Enza – ha deciso di anticipare l’esito delle indagini ammettendo aver simulato il furto per evitare di essere sgridato dal padre, in conseguenza dell’incidente stradale in cui lo stesso era incorso. Il naturale epilogo della vicenda è stata la denuncia operata alla Procura reggiana dai Carabinieri di Sant’Ilario d’Enza a carico del giovane in ordine all’ipotesi delittuosa di simulazione del reato.

Sabato scorso il ragazzo, dopo aver trascorso la notte in una discoteca di Parma, è salito sull’auto condotta da un amico per rincasare. A Calerno il conducente per evitare di impattare contro un motociclo sterzava improvvisamente finendo in un canale di via XXV Aprile. Per paura di essere rimproverato, il giovane denunciava il furto dell’auto formalizzando la denuncia ai carabinieri di Sant’Ilario d’Enza, che successivamente rinvenivano l’auto in un canale della frazione Calerno. Nessun segno di effrazione, nessuna manomissione del blocco a sterzo, insomma in sede di recupero i carabinieri hanno rilevato elementi che andavano a contrastare con quanto riferito dal giovane in sede di denuncia. Convocato in caserma il derubato, incalzato dalle domande e forse colto dai rimorsi, anticipava le risultanze investigative dei Carabinieri, ammettendo di aver inscenato il furto dopo essere incorso in un incidente, con lo scopo di evitare di essere rimproverato dal padre. La confessione, sfociata poi nella denuncia per simulazione di reato, poneva fine alla singolare vicenda.