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Certezza della pena e presidio del territorio: non è più possibile tacere di fronte ai continui furti


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“L’episodio di domenica scorsa a Castelnuovo, con il furto alla ditta Eureka (concluso con un inseguimento da parte di un lavoratore dell’azienda che aveva scoperto i malviventi e che ha rischiato di essere investito) rappresenta l’ennesimo episodio di criminalità che colpisce il territorio. Quello che però lascia amareggiati e senza difese è il fatto che la certezza della pena è ormai ribaltata in quasi certezza dell’impunità: troppe volte si legge di malviventi acciuffati dalle Forze dell’Ordine e immediatamente rilasciati e denunciati a piede libero”.

Lapam Confartigianato interviene in seguito all’episodio del furto all’Eureka, un episodio paradigmatico. Sei ladri in azione, scoperti, fuggono con refurtiva arraffata alla rinfusa. Tanto che sono stati rubati pezzi già pronti per essere spediti a clienti che, naturalmente, non hanno alcun valore di mercato se non per chi deve assemblarli. “In questo modo l’azienda si ritrova a dover fare i salti mortali per rispettare i tempi di consegna e dall’altra parte con i ladri che sono tranquillamente a piede libero, pronti ad agire nuovamente. In quella zona industriale, poi, le imprese si sono organizzate per presidiare il territorio in orari extra lavorativi e per questo i ladri sono stati sorpresi durante il furto. Ma questo accade perché, a causa della carenza degli organici, le Forze dell’Ordine non riescono a garantire un presidio del territorio adeguato”.

La conclusione dell’associazione è amarissima: “Da una parte ci rendiamo conto che non possiamo tacere, dall’altra che parlare e denunciare rischia di essere inutile e che c’è chi pensa a difendersi autonomamente, con conseguenze imprevedibili e non auspicabili. Intanto ci sono aziende (non quella in questione ma altre sì) che pensano di chiudere i battenti, non per la crisi ma a causa della sensazione di insicurezza in cui si trovano a lavorare. Questo è veramente inaccettabile”.