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Il Comune ha rinnovato il sistema di videosorveglianza dei luoghi pubblici di Reggio Emilia


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La sicurezza fa un netto salto di qualità a Reggio Emilia, dove il sistema di videosorveglianza degli spazi pubblici (strade, piazza e parchi) è stato interamente aggiornato con nuove apparecchiature e tecnologie ad altissima affidabilità e connettività, con elevata risoluzione delle immagini. Le nuove telecamere installate sono 253 e sostituiscono le precedenti apparecchiature.

VANTAGGI – E’ una scelta dell’Amministrazione comunale che incide profondamente e positivamente sul sistema di prevenzione e sicurezza e sui presupposti di civile convivenza della città, rinnovando un servizio di primaria utilità per le Forze dell’ordine, la Polizia municipale e tutti i cittadini. Una scelta totalizzante, che aggiorna impianti divenuti nel tempo in parte obsoleti o bisognosi di costose, complesse e non sempre risolutive manutenzioni.

Un’operazione che consente al Comune di Reggio Emilia di dotare la città di una strumentazione aggiornata e avanzata, di fatto a ‘costo zero’ per quanto riguarda gli oggetti e la loro installazione: i beni diverranno proprietà del Comune tra cinque anni. A carico del Comune, quale unico costo, le spese di manutenzione, stimate in circa 30.000 euro l’anno, per un totale di circa 150.000 euro in cinque anni (Iva esclusa).

Gli impianti sono collegati alle reti digitali cablate, già esistenti e attivate nel territorio comunale.

 

“Si tratta di una delle azioni per la sicurezza più importanti maturate nella nostra città – ha detto il sindaco Luca Vecchi presentando il nuovo sistema di videosorveglianza nel Comando della Polizia municipale – Ci lasciamo alle spalle la tecnologia analogica e attiviamo un sistema avanzato, con tecnologie d’avanguardia e con un livello di definizione altissimo, al pari di quanto realizzato in grandi aree urbane. E’ una risposta concreta a coloro, mi riferisco a Forze dell’ordine e Polizia municipale, che sono impegnati ogni giorno nel garantire la sicurezza e, nello stesso tempo, è la risposta ad un bisogno di sicurezza e presidio del territorio che legittimamente viene evidenziato dai cittadini. All’origine di questo intervento, che è stato avviato con l’allora comandante della Polizia municipale Antonio Russo e portato a termine con l’attuale comandante Stefano Poma, oltre alle precise indicazioni del Comitato ordine e sicurezza pubblica, vi è la relazione continua e l’ascolto dei cittadini da parte dell’Amministrazione comunale, a cui sono seguite le analisi tecniche e di fattibilità. Possiamo affermare, con fatti concreti, che oggi la città è più sicura e, conseguentemente, più vivibile e attrattiva”.

L’assessora a Sicurezza e Cultura della legalità, Natalia Maramotti, ha sottolineato fra l’altro che “il nostro nuovo sistema di videosorveglianza rientra fra le azioni virtuose messe in campo da Reggio Emilia nell’ambito dall’accordo regionale in tema di sicurezza urbana”.

“Le apparecchiature e la loro installazione – ha spiegato il comandante della Polizia municipale Stefano Poma – sono a cura della ditta reggiana Bridge 129 scelta attraverso un bando pubblico di Invito a manifestare interesse pubblicato lo scorso anno. Le tecnologie avanzate che sono state messe in campo consentono un grado di definizione eccezionale delle immagini, con la possibilità di leggere dettagli, anche da filmanti realizzati in orari notturni come se fosse giorno”.

“Si tratta di prodotti tecnologici realizzati a Reggio Emilia, che è la nostra città, e dunque ci fa particolare piacere aver potuto collaborare a questa operazione – ha detto Alberto Artioli, direttore commerciale di Bridge 129 – Possiamo dire che si è ottenuto un avanzamento notevole, a cominciare dalla risoluzione delle immagini: si passa da 2 a 12 megapixel: rispetto alle strumentazioni precedenti, abbiamo cioè un aumento di sette volte della risoluzione dell’immagine ricavata”.

 

PASSAGGI DELL’OPERAZIONE – Constatata la necessità di rinnovare il parco telecamere della città, il Comune ha pubblicato lo scorso anno un Invito a manifestare interesse, rivolto ad aziende del settore, per la sostituzione delle apparecchiature. Il Comune si impegnava a far fronte ai soli costi di manutenzione degli impianti, con 30.000 euro l’anno, in favore dell’azienda che avrebbe presentato la proposta vincente e che si sarebbe presa in carico direttamente anche la cura della stessa manutenzione.

Le telecamere installate avrebbero dovuto consentire il passaggio dalla vecchia tecnologia analogica a quella assai più performante e affidabile in modalità Ip con flusso Hd.

Al termine della procedura negoziata prevista dal bando, è stata accolta appunto l’offerta di Bridge 129 srl di Reggio Emilia.

 

FASI DI INSTALLAZIONE – Su indicazione e di concerto con il Comitato ordine e sicurezza pubblica di Reggio Emilia, presieduto dal prefetto, la prima zona della città in cui le nuove telecamere sono state installate, nella prima fase dell’estate del 2016, è quella del quartiere della stazione. Verificato positivamente, sul campo, il funzionamento del sistema, si è dato corso alla seconda fase di installazione, nel centro storico di Reggio Emilia e in altre zone, anche in questo caso su indicazione del Comitato ordine e sicurezza pubblica, creando una copertura ad amplissimo spettro.

 

LUOGHI – Le tecnologie impiegate, oltre all’alta connettività e alla qualità delle immagini, consentono un’ampia ‘copertura’ dei luoghi e dei beni pubblici. I principali posizionamenti, definiti nell’ambito dello stesso Comitato ordine e sicurezza pubblica, includono appunto centro storico e quartiere della stazione centrale, la zona del parco del Popolo e del teatro Municipale Valli, la zona del parco Cervi, via Secchi, Santa Croce interno ed esterno (da via Roma a piazzale Europa, viale Ramazzini e via Veneri), l’ex Foro Boario, il parcheggio Gasometro, la Casa delle Donne.

 

FIBRA OTTICA, VIDEO-SERVER E CENTRALI OPERATIVE – Le 253 telecamere sono collegate a una rete in fibra ottica dedicata installata in città: una rete ‘chiusa’ ovvero accessibile soltanto da coloro che hanno titolo e responsabilità di ordine e sicurezza pubblica. La rete connette le telecamere al Ced del Servizio Gestione tecnologie e Sistemi informativi del Comune di Reggio Emilia, ove sono installati i sistemi di registrazione abilitati all’afflusso e alla raccolta delle immagini, a cui sono collegate a loro volta le tre Sale di controllo (Centrali operative) di Polizia, Carabinieri e Polizia municipale.

 

TECNOLOGIE – Delle 253 telecamere installate, 250 sono Full Hd (elevata risoluzione e resa), di cui 10 brandeggiabili, cioè governabili-orientabili dalle centrali operative, e tre sono dotate di tecnologia Ultra Hd (altissima definizione).

La tecnologia delle telecamere Ultra Hd è particolarmente sofisticata: questi strumenti si caratterizzano per poter monitorare grandi aree senza perdere alcun dettaglio, ottenendo filmati ad alta risoluzione. In questo modo l’operatore può avere un pieno controllo della scena e mantenere tutti i dettagli più importanti: elevata fedeltà cromatica, volti riconoscibili, numeri di targhe… caratteristiche che rendono questi strumenti particolarmente adatti al controllo delle aree urbane.

Ciascuna delle telecamere installate sviluppa un potenziale di copertura e risoluzione circa sette volte superiore a quello di una telecamera tradizionale.

Il software permette fra l’altro la selezione di una porzione di immagine di interesse dell’operatore in formato Full Hd, preservando la qualità del formato Ultra Hd; questo si traduce in elevata qualità dell’immagine, altissima risoluzione, quantità ridotta di impegno di banda e ridotto spazio di archiviazione sul server di registrazione centralizzato.

 

PRIVACY – Le immagini – in ottemperanza al paragrafo 3.4.3 del provvedimento dell’8 aprile 2010 del Garante per la Protezione dei dati personali – sono conservate per un periodo di 7 giorni: “Per i Comuni e nelle sole ipotesi in cui l’attività di videosorveglianza sia finalizzata alla tutela della sicurezza urbana, alla luce delle recenti disposizioni normative, il termine massimo di durata della conservazione dei dati è limitato ai sette giorni successivi alla rilevazione delle informazioni e delle immagini raccolte mediante l’uso di sistemi di videosorveglianza, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione”.