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Reggio Emilia: stop all’insediamento di nuove gallerie commerciali e taglio di oltre 40.000 metri quadrati di superficie di vendita


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La giunta comunale ha preso atto dell’esito della Conferenza di pianificazione (riunione di tutti gli enti competenti in materia ambientale e salute) per la procedura di variante al Piano strutturale comunale in tema di riduzione delle previsioni commerciali fuori dal centro storico di Reggio Emilia e lo stop a nuove gallerie commerciali.

Per poter sostenere con efficacia l’idea del Centro storico quale unico centro commerciale naturale l’Amministrazione comunale ha deciso infatti di tagliare le previsioni commerciali nel resto della città, modificandone al contempo la tipologia.

La variante al Psc, che verrà discussa dal Consiglio comunale nel mese di novembre, prevede infatti di stralciare oltre 40.000 metri quadrati di Superficie di vendita nelle aree esterne al centro storico, escludendo inoltre la possibilità di realizzare nuove aggregazioni di commercio di vicinato, ovvero le gallerie commerciali.

Si prevede infine di consentire l’attuazione delle previsioni solo a fronte delle verifica della capacità trasportistica degli assi viari che servono i nuovi insediamenti, nonché di raddoppiare il contributo economico a favore del piccolo commercio in Centro storico, richiesto alle nuove medie e grandi strutture di vendita.

 

“La variante sul commercio, cancellando 40.000 metri di Superficie di vendita nelle aree esterne al centro storico – commenta l’assessore alla Rigenerazione urbana Alex Pratissoli – rafforza ulteriormente le politiche di rigenerazione urbana andandosi ad aggiungere alle precedenti Varianti in Riduzione, che hanno consentito di cancellare ed escludere dalla possibilità di essere edificati sotto la vigenza dell’attuale Piano operativo comunale, oltre 2 milioni di metri quadrati di aree potenzialmente urbanizzabili, pari a 1.130 alloggi. Inoltre viene dato uno stop a nuove gallerie commerciali, in quanto rappresentano il principale competitor dell’offerta dei piccoli esercizi insediati in centro storico e nei quartieri cittadini, che svolgono al contempo funzioni di servizio e presidio del territorio.

“Per aumentare l’attrattività del nostro centro storico con investimenti di rilevante interesse pubblico – prosegue l’assessore – è infatti necessario, da un lato, escludere la possibilità di realizzare gallerie commerciali fuori dalla città storica riducendo inoltre in maniera significativa le potenzialità di nuovi insediamenti commerciali, e al contempo favorire sia economicamente sia attraverso la drastica semplificazione delle procedure edilizie l’insediamento di residenza ed attività terziarie in centro storico. A queste scelte di natura urbanistica si affiancano gli investimenti su spazi pubblici, piazze, vie, riqualificazione delle facciate degli edifici privati, programmate con il Piano degli investimenti, nonché le iniziative culturali e per l’animazione del centro.”

 

RIGENERAZIONE DEL CENTRO STORICO – La variante al Psc in riduzione delle previsioni commerciali, rafforza le azioni normative già intraprese con la variante al Rue adottata a luglio 2016 per la rigenerazione del Centro storico di Reggio Emilia, finalizzate ad attrarre e facilitare investimenti privati di rilevante interesse pubblico, incentivare l’uso residenziale e favorire la nascita di nuove attività commerciali e di servizio alla persona e alle imprese che hanno dato ulteriore slancio alle già numerose iniziative di recupero degli immobili in centro storico.

In particolare, con la variante al RUE, si sono create le condizioni per accelerare ulteriormente il processo di rigenerazione già in atto attraverso una serie di modifiche normative che comportano:

– la definizione degli usi non ammessi anziché l’individuazione puntuale degli usi consentiti, dando pertanto maggiore dinamicità alle possibilità di nuovi insediamenti e la trasformazione di quelli esistenti;

– è prevista poi la flessibilità di insediamento dei differenti usi nei diversi piani di un edificio, ed una deroga alle altezze per le funzioni commerciali e residenziali;

– si prevede di escludere la necessità di monetizzare i parcheggi pubblici per le funzioni residenziali e quelle prevalenti commerciali con un risparmio di quasi 3.000 euro ad alloggio, oltre agli incentivi già introdotti per la ristrutturazione;

– per quanto attiene la qualità urbana, si prevede di incentivare la riqualificazione delle facciate su pubblica via, dando la possibilità di trasformare, in modo non oneroso, una eguale quantità di superficie accessoria in superficie utile: nella sostanza la riqualificazione di 100 metri quadrati di facciata consentirà di trasformare in maniera non onerosa 100 metri quadrati di sottotetto in superficie utile, con un risparmio stimato in oltre 4.000 euro;

– è prevista la gratuità della Cosap per i primi due mesi di cantiere;

– per favorire la residenzialità viene introdotta la possibilità di recuperare terrazzi in falda e di insediare l’uso di parcheggi privati pertinenziali in strutture non vincolate;

– infine per la Città storica (il tessuto urbano immediatamente fuori dal perimetro delle antiche mura-circonvallazione), è prevista la possibilità di modificare la categoria di intervento sugli edifici, previo parere della Commissione qualità architettonica, favorendo in tal modo interventi di rigenerazione più profondi, che comportino anche demolizione e ricostruzione per l’adeguamento sismico ed energetico.

 

INCENTIVI ECONOMICI – Le scelte introdotte con la variante al RUE sul Centro storico sono ulteriormente sostenute dagli incentivi economici approvati nel 2015 dal Consiglio Comunale per gli interventi di ristrutturazione edilizia, che ha comportato una riduzione del 50% degli oneri e del 65% del costo di monetizzazione dei parcheggi pubblici per tutte le ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie onerose con risparmi superiori a 10.500 euro per 100 metro quadrato rispetto alla nuova costruzione.

 

LE VARIANTI PRECEDENTI: IL PUNTO – La nuova variante sul commercio si pone in continuità con gli atti precedenti in materia urbanistica, finalizzati a promuovere i processi di rigenerazione, sostenendo concretamente un’idea di città in grado di crescere rigenerandosi all’interno dei propri confini del costruito, e che hanno comportato:

·         la cancellazione di 136 ettari di aree potenzialmente urbanizzabili in territorio agricolo pari al 30% delle nuove previsioni residenziali del Psc con una dimensione equivalente ad oltre 630 alloggi (Variante in Riduzione), a cui si aggiunge la recente delibera che esclude dalla possibilità di edificare nel periodo di vigenza del Piano operativo comunale ulteriori 70 ettari di terreni destinati a nuove costruzioni dal Prg 2001 pari a 500 alloggi;

·         la semplificazione delle procedure di recupero degli edifici esistenti e l’introduzione del concetto di riuso temporaneo dei luoghi abbandonati (cosiddetta Variante sul riuso);

·         l’introduzione di incentivi economici significativi per chi ristruttura una abitazione, un negozio o un capannone;

·         la semplificazione delle procedure per sostenere e promuovere il lavoro degli agricoltori in territorio rurale (Variante per il suolo agricolo).

La riqualificazione del patrimonio edilizio è oggi il principale driver del mercato delle costruzioni. Quello che solo pochi anni fa veniva presentato come il futuro per l’edilizia, ovvero la riqualificazione e manutenzione degli immobili esistenti a favore di un maggior risparmio energetico e comfort abitativo, è oggi di gran lunga il principale generatore di lavoro.

La riqualificazione edilizia e manutenzione dell’esistente rappresenta infatti, nei primi sei messi dell’anno, oltre il 95% degli interventi edilizi del Comune di Reggio Emilia. Ad accrescere l’importanza della riqualificazione vi è senza dubbio un trend generale, supportato da politiche e norme orientate all’attenzione al consumo di suolo e alla semplificazione ed incentivazione del recupero del patrimonio edilizio esistente, che genera significativi benefici anche in termini di valorizzazione dell’immobile.