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L’Unione Comitati Sicurezza chiede al Sindaco se la sicurezza a Modena sia ancora un diritto


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“Le dichiarazioni del sindaco Muzzarelli confortano:”Il problema della sicurezza è centrale a Modena…ci vuole unità fra istituzioni e cittadini”. Sono solo parole ma già meglio dei suoi predecessori che, alla nostra domanda di sicurezza, rispondevano incaricando gruppi di psicologi di studiare “…l’errata percezione dei cittadini”. Insomma noi chiedevamo di vivere tranquilli, di non essere assediati dalla malavita e il Comune ci faceva esaminare dagli psicologi” – spiega in una nota l’Unione Comitati per la Sicurezza
(Comitati: Gramsci e dintorni, Tempio-Stazione, Villaggio Modena Est, Quattro Ville, San Agnese, Salvo d’Acquisto, Villaggio Zeta).

L’Unione dei Comitati per la Sicurezza prosegue: “Muzzarelli afferma anche “…occorre insistere sulla polizia di prossimità perché i cittadini devono sentire che siamo vicini”. Giustissimo ma il problema non è quello di “insistere” bensì quello di “istituire” un tipo di polizia di prossimità che, con un vero coordinamento fra le diverse polizie, attui un serio controllo del territorio.
A Modena il “controllo del territorio” è una formula mitica della quale tutti parlano ma che nessuno ha visto concretizzarsi. Un fantasma che si è materializzato, a periodi, solo in zona Gramsci quando la pressione mediatica era esplosa e i cittadini, che non ne potevano più, stavano organizzando manifestazioni eclatanti.

Anche i dichiarati “…420 interventi in zona Gramsci” della Polizia Municipale, che pure si sta impegnando in quell’area, andrebbero analizzati caso per caso. Comprendono infatti la contravvenzione all’auto di passaggio ed altri aspetti che con la sicurezza poco o nulla hanno a che vedere. Saremmo lieti se il Comandante della Municipale Chiari ci smentisse mostrandoci in cosa consistano queste centinaia di interventi.

In zona Gramsci continuano spaccio, bivacchi, consumo di alcolici su suolo pubblico e prostituzione ma la situazione della sicurezza è ora meno esplosiva.
Il resto della città, però, fa acqua da tutte le parti e la situazione tende ad aggravarsi.

La vicina area Tempio-Stazione, ad esempio, non solo non ha Portierato Sociale ma nemmeno alcuna presenza percepibile delle forze dell’ordine. Transitano solamente le auto della municipale e della Polizia di Stato due o tre volte al giorno che si rivedono solo quando scoppiano violente risse in piazza Dante”.

Possibile noi cittadini dobbiamo ancora una volta protestare, organizzarci, fare ronde, segnalare gli spacciatori, le decine di prostitute, le violenze, i negozi che vivono al di fuori di ogni controllo?

Signor sindaco – conclude l’Unione dei Comitati -, perché siamo arrivati a questo punto? Non è un diritto la sicurezza? Non dovrebbe essere garantita la vivibilità? Perché dobbiamo avere paura ad uscire di casa o anche solo ad aprire la porta? Che Modena è questa?”