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Personale tecnico amministrativo Unibo: in arrivo più di 130 nuove assunzioni a tempo indeterminato


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Il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Bologna ha approvato oggi una manovra che porterà all’assunzione a tempo indeterminato di oltre 130 nuove unità di personale tecnico amministrativo.

 

LA MANOVRA: CONTESTO E NUMERI

Il contesto generale all’interno del quale si colloca la delibera di oggi è rappresentato dalle disposizioni normative vigenti in base alle quali, dopo anni di turnover molto ridotto (dal 50% all’80%), sarà possibile, per il 2018, un ritorno del turnover al 100%, ossia al reintegro negli organici delle unità di personale cessate nell’anno precedente, a condizione che gli Atenei siano stati in grado di assicurare a bilancio la relativa copertura di spesa.

In questa cornice normativa si colloca la volontà politica dell’Ateneo di assumere un importante impegno volto a finanziare il massimo di tale copertura assunzionale e di farlo già nella prima parte dell’anno. Sono questi i presupposti da cui prende il via la manovra approvata oggi, che porterà allo stanziamento di una capacità assunzionale corrispondente a circa 100 unità di personale tecnico amministrativo (distribuite su varie qualifiche) per l’anno 2018. La misura avverrà per soddisfare esigenze principalmente negli ambiti del supporto alla ricerca, alla didattica, ai processi di internazionalizzazione, ai tecnici di laboratorio.

A queste si andranno ad aggiungere altre 30 persone che verranno reclutate a valere sui fondi derivanti dalla misura di finanziamento dei “dipartimenti eccellenti” in ambito nazionale, finanziata dal Ministero a seguito di un rigoroso processo di valutazione, che ha visto l’Ateneo risultare primo in Italia per numero di progetti finanziati: ben 14 sui 15 presentati.

“La manovra approvata dal Consiglio di Amministrazione – spiega il Direttore Generale Marco Degli Esposti – si è resa necessaria a fronte di una riduzione della forza lavoro dovuta non solo ai pensionamenti, ma anche al contenimento entro termini fisiologici del numero dei tempi determinati. Per contro sono aumentate le attività per via del maggiore impegno dell’Ateneo su molti fronti quali la didattica, l’internazionalizzazione, la ricerca finanziata dall’Unione Europea e quella commissionata dalle imprese. Di qui la necessità di mettere in campo un ulteriore impegnativo sforzo nella direzione di sostenere l’organico del personale tecnico amministrativo dell’Alma Mater”.

“L’attuale governo dell’Ateneo – precisa la Prorettrice alle risorse umane Chiara Elefante – si era dato come uno degli obiettivi principali quello di ridurre il fenomeno del precariato portandolo a cifre fisiologiche e di riconoscere il valore delle risorse umane che per molti anni hanno contribuito al buon andamento dell’Alma Mater. La manovra di oggi si inserisce dunque in un’azione più di lunga durata, che ha già previsto dal 2015 ad oggi l’assunzione di 162 unità di personale. Poiché tuttavia un buon numero di queste assunzioni non ha previsto l’entrata di nuove forze perché le stesse persone operavano già a tempo determinato, il Rettore e il Consiglio di Amministrazione hanno riconosciuto la necessità di un ulteriore importante sforzo affinché la realizzazione di alcuni progetti strategici e di nuove iniziative non vadano ad aggravare il carico di lavoro di chi già opera in Ateneo.”

 

IL PROGETTO BABY PIT STOP, A SOSTEGNO DELLA MATERNITÀ 

Nella seduta di oggi, il Consiglio di Amministrazione dell’Alma Mater ha anche approvato il progetto Baby Pit Stop, un’iniziativa dedicata alle neomamme, che avranno a disposizione uno spazio dedicato all’allattamento e alla cura dei neonati.

L’Alma Mater da tempo ha avviato importanti azioni a favore del personale con particolare attenzione alla tutela delle pari opportunità, della conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro e, più in generale, del welfare aziendale, oltre ad aver intrapreso una politica fortemente orientata alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

In questo ambito si colloca il progetto approvato oggi dal Consiglio di Amministrazione, nato per tutelare e sostenere la maternità e in particolare l’allattamento al seno. Dall’inizio dell’estate, al piano terra di via Belmeloro 10/12, aprirà “Baby Pit Stop”, uno spazio pensato per consentire alle neomamme, sia tra il personale dell’Università che tra le studentesse, le dottorande, le assegniste e i rispettivi familiari accompagnatori, di allattare i neonati.

Prosegue così la volontà di utilizzare gli spazi dell’Ateneo anche con finalità di sostegno alle pari opportunità e di inclusione. Lo spazio di via Belmeloro sarà condiviso dall’intera comunità, da quella studentesca fino al personale docente e tecnico amministrativo. Poiché nel tessuto cittadino sono già presenti iniziative analoghe, il prossimo passo sarà mettere in rete questi singoli spazi, creando così una vera e propria mappa cittadina a sostegno dell’allattamento.