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A Modena, nel 50° del ’68, due appuntamenti con altrettante presentazioni di libri con gli autori


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Due appuntamenti, il 17 e il 26 maggio, con altrettante presentazioni di libri con gli autori. Li propone, con il titolo “Maggio ’68, e questo è solo l’inizio”, l’Istituto storico di Modena con il Comitato comunale permanente per la memoria e le celebrazioni, in un caso in collaborazione con il Centro Musica del Comune di Modena, nell’altro con il San Filippo Neri.

Il primo incontro è giovedì 17 maggio alle 18 alla “Tenda” di viale Molza. Alessandro Portelli, autore di “Bob Dylan, pioggia e veleno” (Donzelli, 2018) dialoga con Franco Minganti, docente di Lingue e letterature angloamericane all’Università di Bologna. “C’è una profonda giustizia poetica – si legge nella presentazione dell’incontro a partecipazione libera e gratuita – nel fatto che lo stesso giorno in cui abbiamo perduto il premio Nobel Dario Fo, Bob Dylan veniva insignito del Nobel. Si tratta di due artisti che cambiano il nostro rapporto con la parola intrecciandola con il suono, la voce, il corpo, la performance. Entrambi affondano le radici della loro creatività nel mondo delle culture popolari: da Mistero Buffo a ‘Hard Rain’, sono le voci dei vagabondi e dei saltimbanchi delle campagne italiane e le voci dei braccianti neri del Delta e dei vagabondi della depressione che si impadroniscono del centro della scena e diventano nuovi linguaggi della modernità”.

Sabato 26 maggio alle 17.30, invece, al San Filippo Neri, in via Sant’Orsola 52, in sala Manifattura, Luca Condini storico dello sport e archivista della Gazzetta dello Sport dialoga con Alberto Molinari e Gioacchino Toni, autori di “Storie di sport e politica. Una stagione di conflitti 1968-1978” (Mimesis, 2018). La scheda di presentazione si apre con una citazione: “Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio” di José Mourinho. Un decennio di sport e politica, movimenti e conflitti, raccontato e contestualizzato storicamente attraverso un percorso antologico, da Cassius Clay ai “pugni chiusi” delle Olimpiadi di Messico ’68, dalle campagne antirazziste alle contestazioni della Coppa Davis in Cile nel 1976 e dei Mondiali di calcio argentini del 1978, dalle occupazioni di luoghi-simbolo dello sport alle trasformazioni dell’associazionismo sportivo.