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Commercio, CNA: non solo una questione di aperture domenicali


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Tra i temi all’ordine del giorno del dibattito politico-economico c’è la chiusura domenicale dei negozi, tema più complicato di quanto si potrebbe pensare, perché deve essere affrontato e discusso da più punti di vista: quello delle imprese (piccole e grandi), quello dei lavoratori e quello dei consumatori.

“Noi crediamo – sostiene Roberto Masi, presidente di CNA.COM regionale e provinciale – che sia necessario un ragionamento più ampio, che tenga conto innanzitutto delle differenti implicazioni delle varie proposte. La discussione a cui stiamo assistendo, ad esempio, non considera gli investimenti in occupazione che le piccole imprese in questi anni hanno fatto per affrontare le aperture domenicali: che accadrà di questi lavoratori, se andiamo verso un contingentamento delle domeniche di apertura in linea su ciò che si è letto sugli organi di informazione?”

Una considerazione che, secondo l’Associazione, è ancora più valida per le città d’arte: anche sul nostro territorio sono stati fatti rilevanti investimenti per rendere il territorio più attrattivo: che aspetto avrebbe Modena, per fare un esempio, se un visitatore di un’altra città dovesse trovare tutto chiuso in centro storico?

“In altre parole – continua Masi – il problema del commercio non è certo quello delle aperture domenicali, che in ogni caso tolgono opportunità e presidio sociale. Possiamo pensare a soluzioni come la turnazione rionale delle aperture domenicali, esperienza peraltro non nuova sul territorio modenese. Ma anche questa eventualità non può prescindere da una riforma che miri a riequilibrare il rapporto tra grande distribuzione organizzata e piccolo commercio. Non solo, ma anche il rapporto con le vendite on line: Amazon la domenica non chiude. Indispensabile, in proposito, un’analisi dei flussi dei consumatori, del ruolo delle vendite on line, e dei diversi contesti: un’apertura domenicale in centro storico può avere un senso in una città meta turistica, ne avrebbe meno in un paese di periferia. Da questo punto di vista, un maggiore coinvolgimento, nel processo di regolamentazione annunciato, degli enti locali, proprio per la conoscenza delle peculiarità territoriali, potrebbe dare risultati positivi”.

“Occorre trovare un punto di convergenza – conclude Masi – tra le esigenze di imprese, lavoratori del settore, e quelli dei consumatori. Da questo punto di vista forse è riduttivo riportare la discussione delle aperture domenicali alle esigenze familiari di chi lavora nel commercio”.