“Nel nostro territorio si incrociano alcune delle principali arterie viarie del Paese.
Queste infrastrutture, spesso datate, richiedono un processo continuo di adattamento alla nuova domanda di efficienza e di sicurezza.
Integrare e sostituire le infrastrutture esistenti può rappresentare un’opportunità o un’occasione persa se non si saprà cogliere il momento.
Penso al Passante di Bologna, alla Bretella Campogalliano Sassuolo, alla Cispadana: poche decine di chilometri, strategiche per la competitività e lo sviluppo.
Sono queste alcune delle grandi opere attese da decenni, e la cui non realizzazione tiene bloccato il Paese. Al danno economico si somma quello ambientale. Infatti, senza modernizzazione della viabilità si continuerà a concentrare un’eccessiva dose di smog e di sostanze inquinanti sul territorio.
Certamente non è da oggi che ne parliamo, quindi sarebbe opportuno un mea culpa generale per i rallentamenti e le decisioni non prese in questi ultimi 30 anni.
Ciò detto, in un momento in cui le nostre imprese e la nostra regione paiono non subire ancora in maniera forte gli effetti della frenata economica, di cui leggiamo e sentiamo spesso parlare, riconoscendoci come seconda area manifatturiera d’Europa, dovremmo superare preconcetti e cogliere l’opportunità di andare oltre le ideologie, darci delle priorità e dare il via almeno alle opere principali nella forma che si riterrà migliore. L’importante però è avviare i lavori, è assolutamente necessario fare qualcosa”.
Così il Presidente di Confindustria Emilia Alberto Vacchi.