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Cacciato dal clero, Fernando Bellelli replica


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In relazione alla comunicazione diramata dall’Arcidiocesi di Modena-Nonantola alla stampa con cui si annuncia che il sottoscritto è stato dimesso dallo stato clericale per decisione del Santo Padre, a vantaggio di tutti i fedeli che mi sono stati vicino in questi anni di battaglia giudiziaria, politica e religiosa, in risposta alle numerose richieste di replica che correttamente i media mi stanno incessantemente inoltrando voglio dire soltanto che: a fronte di accuse giudiziarie totalmente infondate e dichiarate tali, essendo nato a mio carico un procedimento canonico amministrativo interno che si era concluso con la revoca dell’irrogazione di una sospensione provvisoria dall’esercizio delle mie funzioni ministeriali, a quel provvedimento ho reagito ritenendolo ingiusto, considerandolo soprattutto un attacco alle mie idee teologiche di corrente.

Per coerenza con me stesso e con i miei fedeli ho cercato di far valere le mie ragioni in un nuovo procedimento in ambito canonico, laddove in modo purtroppo insindacabile è stata seguita dagli organi superiori una procedura alternativa a quella che consente un pieno contraddittorio e dunque la possibilità di una difesa piena e dinamica.

Il provvedimento finale, proprio in virtù di questa procedura alternativa, reca la firma del Santo Padre e io non posso che accettarlo e non posso che attingere, così come deve fare ogni fedele e come ricordato dal comunicato dell’Arcidiocesi, alla grazia del Vangelo e dei Sacramenti. Da fratello e battezzato in Cristo rivolgo una preghiera per tutti coloro con i quali in questi diciassette anni di ministero presbiterale abbiamo fatto del bene servendo la Chiesa Cattolica e per tutti coloro che mi hanno sostenuto nell’affermare quelle che continuo a pensare siano le mie ragioni e rivolgo un ringraziamento particolare ai legali che mi hanno assistito tanto nella giustizia italiana che in quella canonica Avv. Luca Andrea Brezigar e Avv.ssa Lucia Teresa Musso.

Fernando Bellelli