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Documenti falsi per ottenere detrazioni per carichi familiari, scoperti 188 casi. Una denuncia


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Tutto comincia nei primi giorni del mese di luglio 2018 quando la Prefettura di Reggio Emilia segnalava alle locali Procura della Repubblica e Questura che su alcuni documenti legalizzati presentati all’Agenzia delle Entrate di Reggio Emilia, necessari per l’attribuzione del codice fiscale, erano stati artificiosamente apposti timbri sottratti ad opera di ignoti dagli uffici della Prefettura.

In seguito alla suddetta segnalazione la Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia avviava le indagini sugli “Affidavit”, tutti asseritamente rilasciati dal Consolato Generale del Pakistan, legalizzati con l’apposizione di tre timbri oggetto di furto. Il documento legalizzato veniva così presentato dallo straniero come documento giustificativo per ottenere l’attribuzione dei codici fiscali dei familiari a carico e pertanto era necessario per la richiesta delle relative detrazioni fiscali.

Da successive verifiche effettuate in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, si risaliva al soggetto che aveva prodotto la documentazione, A.F., cittadino pakistano titolare di un’agenzia di pratiche per stranieri operante in Carpi. In totale, le pratiche falsificate permettevano l’attribuzione di ben 380 codici fiscali.

Gli accertamenti effettuati presso il Consolato Generale del Pakistan di Milano stabilivano che anche i documenti “Affidavit” presentati presso l’Agenzia delle Entrate erano falsi poiché non redatti su carta intestata del Consolato e con timbro e firma del Console Generale anch’essi risultati falsificati.

La perquisizione effettuata presso lo studio di consulenza di Carpi permetteva di recuperare i timbri sottratti alla Prefettura e utilizzati per la legalizzazione, nonché documentazione digitale contenuta nel pc dell’indagato tra cui le scansioni del timbro del Consolato del Pakistan e la firma del Console pakistano, utilizzati per la redazione dei documenti “Affidavit”.

L’indagato ha presentato almeno 188 documenti falsificati presso l’Agenzia delle Entrate di Reggio Emilia a favore di altrettanti connazionali allo scopo di ottenere detrazioni e agevolazioni fiscali o di welfare in via di completa quantificazione.