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Inalca (Gruppo Cremonini), aperto lo stato di agitazione per contratto e appalti


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E’ stato aperto formalmente ieri sera, venerdì 3 maggio 2019, lo stato di agitazione dei 600 lavoratori dipendenti dello stabilimento Inalca di Castelvetro di Modena, uno dei più grandi macelli bovini italiani al centro del distretto delle carni modenese e facente parte di un gruppo industriale, il Gruppo Cremonini, che nel 2017 ha superato i 4 miliardi di euro di fatturato.

“I punti di contrasto che hanno spinto la Flai/Cgil a preannunciare le possibili mobilitazioni dei prossimi giorni – afferma una nota –  riguardano la non disponibilità della direzione aziendale ad aprire il tavolo di trattativa sul rinnovo del contratto aziendale scaduto il 31 dicembre 2018 e l’estensione delle attività in appalto che, nell’ultimo mese, si sono diffuse in vari reparti produttivi senza alcun preventivo confronto sindacale”.

“Nella piattaforma del Contratto Aziendale avevamo chiesto a Inalca di assumere i lavoratori in appalto, ma Inalca sta procedendo nella direzione opposta, cioè non assumendo, ma sostituendo i lavoratori dipendenti con altri lavoratori in appalto – dichiara Diego Bernardini della Flai/Cgil di Vignola. – Di fatto si tratta di lavoratori gestiti da una società, la Ges.Car. srl, che a sua volta è controllata al 100% da Inalca, quindi per noi è un finto appalto, che nasconde solo l’interesse imprenditoriale ad aumentare nello stabilimento la manodopera precaria e ricattabile. Allo stesso tempo viene bloccata la contrattazione di secondo livello. Una situazione diventata intollerabile”.