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Ricostruzione, la Regione scrive al Governo: non venga interrotta l’attività di lavoratori e lavoratrici precari


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Personale che in questi anni ha dato un contributo fondamentale alla ricostruzione nell’Emilia colpita dal terremoto del maggio 2012, e che adesso non deve essere lasciato a casa. Dunque, stesso trattamento ai territori colpiti dal sisma, garantendo all’Emilia le misure già riconosciute alle aree del Centro Italia. La Struttura commissariale alla ricostruzione post terremoto della Regione Emilia-Romagna lo chiede “a gran voce a nome di tutti i cittadini”, in una lettera indirizzata al sottosegretario alla Ricostruzione, Vito Crimi, per continuare ad accelerare senza impedimenti una ricostruzione che ha ottenuto finora risultati molto positivi.

La Regione invita il sottosegretario alla massima collaborazione per garantire la continuità delle attività in corso, e in particolare chiede di potersi avvalere, fino al termine dello stato di emergenza, di tutte le competenze necessarie espresse da lavoratori e lavoratrici impiegati finora alle pratiche, istruttorie, e sopralluoghi che costituiscono la vera macchina della ricostruzione.

La Regione Emilia-Romagna aveva precedentemente richiesto al Governo l’inserimento di una serie di norme, presentate come emendamenti, nel Decreto Legge 32/2019 dedicato alle calamità naturali, poi respinte dal Parlamento. Tra queste norme, in particolare, quella riguardante i lavoratori, personale assunto direttamente dal Commissario o dalle società di diritto privato ma di proprietà pubblica, quali Fintecna e Invitalia, gestiti solo con contratti a termine, che fino a oggi hanno garantito la prosecuzione delle attività di ricostruzione. Oggi, con l’entrata in vigore del “Decreto dignità” (D.L. 87/2018), approvato per regolamentare contratti a termine e precariato, questi lavoratori non possono continuare a essere impiegati: situazione paradossale sia per i lavoratori, che si vedrebbero licenziati in nome della stabilità, sia per le strutture a supporto del Commissario per la Ricostruzione, che entrerebbero in forte difficoltà nella continuità del loro operato nella fase conclusiva.

Nella missiva indirizzata al sottosegretario di Governo, la Regione chiede quindi di allineare la situazione dei territori colpiti dal sisma in Emilia-Romagna con quanto già previsto nella Legge di bilancio 2019 per il personale operante nelle stesse condizioni per il sisma nel centro Italia nel 2016. Inoltre, viene richiesto un incontro in tempi brevi per illustrare le necessità e le complessità del percorso di ricostruzione ancora in atto in Emilia-Romagna.