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Diritto allo studio universitario. Via libera al Piano regionale triennale 2019-2021


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Rafforzare il sistema integrato regionale del diritto allo studio universitario, per garantire in Emilia-Romagna l’accesso alle borse di studio, potenziando quindi l’attrattività degli Atenei regionali.

Un obiettivo da raggiungere offrendo ai giovani universitari ancora più servizi e azioni di orientamento, accompagnando gli studenti nel loro percorso di studio, e rendendo più semplice l’accesso ai servizi.

L’Assemblea legislativa ha espresso nei giorni scorsi voto favorevole al Piano regionale degli interventi e dei servizi per il diritto allo studio e l’Alta formazione per il triennio 2019-2021, presentato dalla Giunta regionale.

Il Piano punta a rafforzare la dimensione dell’accoglienza e l’integrazione tra popolazione studentesca e comunità locali, continuando a garantire il confronto e il dialogo attraverso la Conferenza Regione-Università, la Conferenza dei Comuni con sede universitaria e la Consulta regionale degli studenti. Potenziati anche i servizi orientativi e le misure per l’accoglienza.

“Dal 2015 ad oggi gli studenti iscritti nelle Università dell’Emilia-Romagna sono passati da 144 mila a circa 165 mila, con un aumento di oltre 20 mila: è come se questa regione avesse un Ateneo in più- sottolinea l’assessore regionale all’Università, Patrizio Bianchi-. I dati ci confermano che il sistema universitario regionale è caratterizzato da una forte attrattività, risultato anche delle politiche attuate e di servizi messi in campo sia dagli Atenei che dalla Regione attraverso l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori ER.GO. Investiamo e continueremo ad investire sull’accoglienza; accoglienza che non è solo il servizio rivolto agli studenti – che peraltro l’Emilia-Romagna garantisce al 100% degli universitari che ne hanno il diritto – ma anche la capacità e l’attitudine di connotare le città universitarie come città aperte e solidali”.

Benefici economici agli studenti

La Regione intende anche per il prossimo triennio garantire la massima copertura a chi ne avrà diritto, attraverso la collaborazione con soggetti ed enti del territorio, università, enti locali, fondazioni. L’Emilia-Romagna, dall’anno accademico 2007/2008, è tra le poche Regioni che sono riuscite ad erogare un beneficio al 100% degli studenti idonei, grazie ad un investimento economico crescente, con un aumento della spesa per borse di studio (denaro e servizi) di quasi 30 milioni di euro nel decennio 2009-2018, da 60 a 89,4 milioni. Solo dall’anno scolastico 2016/2017 al 2018/2019 la Regione ha sostenuto un aumento di spesa di quasi 10 milioni (da 80,8 mln a 89,4 mln) per concedere benefici ai circa 2.000 studenti idonei in più: in tale periodo infatti gli idonei sono passati da 20.950 a 22.945.

Al raggiungimento dell’obiettivo della massima copertura della platea degli idonei potranno contribuire tutti i soggetti ed enti del territorio – Università, Enti locali, Fondazioni – in una logica di collaborazione capace di ampliare e qualificare il sistema integrato del diritto allo studio universitario regionale.

Edilizia universitaria

A fine marzo è stata approvata la graduatoria degli interventi di edilizia universitaria, che ha assegnato all’Emilia-Romagna un finanziamento di oltre 38 milioni di euro, a fronte di un cofinanziamento della Regione pari a quasi 11 milioni di euro. Gli interventi proposti renderanno disponibili ulteriori 558 posti alloggio sul territorio regionale, che si vanno ad aggiungere ai 3.491 già esistenti in Emilia-Romagna.

Emilia-Romagna regione attrattiva per gli studenti universitari

Il sistema universitario regionale conferma la propria caratteristica di forte attrattività, anche grazie ai servizi attivati in modo integrato sia dagli Atenei che dalla Regione. Dal 2015 ad oggi gli iscritti nelle Università del territorio sono passati da 144mila a 165mila, circa 20mila in più. L’incidenza degli studenti fuori regione in Emilia-Romagna sugli iscritti è più elevata, mediamente del 15%, rispetto alle altre regioni che hanno un alto numero di iscritti, come Lombardia, Lazio e Toscana.