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Unimore si imbarca a Capo Verde e guida una spedizione oceanografica internazionale


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Una delle regioni più enigmatiche del nostro pianeta ovvero la dorsale medio Atlantica, dove le placche dei continenti Africa e Sud America si separano, sarà al centro della spedizione oceanografica SMARTIES – “Smooth regions at the Mid-Atlantic Ridge Transform-Intersections under extreme thermal gradients”.

Alla guida della spedizione internazionale, che partirà da Capo Verde venerdì 12 luglio, saranno il prof. Daniele Brunelli di Unimore e la dott.ssa Marcia Maia del CNRS di Brest. A bordo della nave oceanografica “Pourquoispas?”, la maggiore delle navi oceanografiche della flotta francese, vi saranno ricercatori italiani di Unimore, CNR-IGAG, CNR-ISMAR, francesi delle Università di Brest, Tolosa, Lione, Parigi e singoli ricercatori dalla Norvegia, Iran e Libano. Nel team di Unimore partecipano la prof. Cipriani Anna del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, lo studente iscritto alla laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche, Fabio Lombardi, e la studentessa della Scuola di Dottorato M3ES Léna Verhoest.

La spedizione si pone l’obiettivo di studiare l’anomalia fredda, o punto freddo, dell’Atlantico Equatoriale. Si tratta di una regione dove il mantello terrestre è più freddo del normale e la dorsale Atlantica raggiunge perciò profondità enormi scorrendo a più di 6000 metri sotto il livello del mare. Con l’uso del sottomarino, Nautile, i ricercatori potranno scendere fino al limite dei 6000 metri ed osservare le particolari strutture tettoniche della dorsale.

In questo punto il mantello terrestre risale fino al fondo dell’oceano ed i ricercatori potranno quindi campionarlo direttamente e studiarne la composizione, la struttura la mineralogia e i rari basalti alcalini che si formano in questa regione.

Lo studio permette – afferma il prof. Daniele Brunelli di Unimore –  di avere informazioni sulla parte profonda della Terra, il mantello, che è la sorgente dei magmi eruttati nei vulcani del nostro pianeta ed è la regione che, fluendo lentamente, guida il movimento delle placche terrestri e quindi l’organizzazione dei terremoti sulla sua superficie. Da sottolineare che il nostro pianeta è per la maggior parte sconosciuto, la mappatura degli oceani non supera il 18% della superficie degli oceani e rende la Terra meno conosciuta di Marte o Venere che sono mappati al 100%”.

Al Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche si è nel tempo costituito un piccolo gruppo di lavoro che studia la geologia degli oceani che, in collaborazione con l’Istituto di Scienze del mare del CNR di Bologna, ha portato i nostri studenti negli oceani Indiano, Atlantico e mar Rosso a bordo di navi oceanografiche francesi, russe e americane. Questi studi rappresentano la parte più moderna ed avanzata di una linea di ricerca tradizionale della geologia modenese dedicata al mantello terrestre. Notevoli gli studi passati sul mantello del prof. Rivalenti continuati dal prof. Mazzucchelli, condotti in Patagonia, Brasile e sui rari affioramenti alpini.

Il sottomarino Nautile è una sfera di titanio carenata che può scendere fino a 6500 metri di profondità. Un solo ricercatore scende nella sfera assieme a due piloti e osserva il fondale attraverso un oblò. Telecamere ad alta definizione registrano i dettagli e braccia meccaniche permettono di campionare rocce e organismi. L’immersione dura circa 12 ore durante le quali la sfera è autonoma e slegata dalla nave appoggio. La discesa al fondale dura più di 3 ore e così anche la risalita.

Il prof. Daniele Brunelli arriva a Unimore nel 2007 dopo aver svolto 4 anni di postdoc nei laboratori dll’Istituto di Fisica de Globo di Parigi con cui collabora tuttora attivamente. Svolge ricerche sulle dorsali nell’oceano Indiano e Atlantico. Ha partecipato a 15 spedizioni oceanografiche, è professore invitato all’Università Paris Diderot-Paris a l’Institut de Physique du Globe de Paris e a l’Institute Universitaire Europeén de la Mer. È ricercatore associato al CNR–ISMAR, Bologna, e Guest Investigator al Woods Hole Oceanographic Institution di Boston. Ha al suo attivo ca. 50 pubblicazioni su riviste internazionali di cui 7 nelle riviste Nature e invited talk in varie università nel mondo.

La posizione della nave si può seguire qui:

https://www.flotteoceanographique.fr/Les-campagnes/Rechercher-une-campagne/Cartes-des-campagnes/Ou-sont-les-navires/