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Screening colon retto, chi partecipa ai controlli ha il doppio di probabilità di scoprire il tumore al 1° stadio


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Colon retto, da uno studio condotto a termine dai ricercatori della struttura di Epidemiologia dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia in collaborazione con l’Osservatorio nazionale Screening e i più importanti centri di ricerca sulla prevenzione oncologica in Italia, si evince che i soggetti invitati allo screening, rispetto ai soggetti non invitati, hanno il doppio di probabilità di scoprire un tumore allo stadio I, quindi in maniera precoce e un 23% di rischio in meno di avere già le metastasi alla diagnosi. Proporre lo screening alla popolazione ha dunque un effetto importante sullo stadio della malattia al momento della diagnosi.

“Si tratta di un risultato importante – spiega il dottor Massimo Vicentini, epidemiologo del Servizio di Epidemiologia dell’Azienda USL Irccs di Reggio Emilia – perché mette in risalto l’impatto dei programmi di screening su questa patologia: oltre alla riduzione della mortalità e dell’incidenza, cioè del numero di casi di cancro, ora sappiamo anche che i controlli sono in grado di ridurre la gravità dei tumori che rimangono, facendo diminuire così le sofferenze per i pazienti”.

Le differenze che si rilevano sono ancora più marcate se si mettono a confronto, tra gli invitati a fare il test, i partecipanti, rispetto invece a chi non ha accettato di effettuare lo screening: tra i primi infatti la riduzione dei cancri in stadio IV, quindi con metastasi già alla diagnosi, è di circa il 70% già al primo screening effettuato.

L’equipe di ricercatori ha analizzato dati relativi a 11mila 663 casi di tumore maligno al colon-retto diagnosticati nel periodo 2000-2008. I pazienti presi in considerazione hanno tra i 50 e i 71 anni e sono residenti in molte aree italiane, inclusa la provincia di Reggio Emilia, dove è attivo un programma di screening basato sul test immunochimico del sangue occulto fecale.

I programmi di screening hanno lo scopo di ridurre la mortalità attraverso la diagnosi precoce. Studi recenti, incluso questo appena pubblicato sull’International Journal of Cancer, mostrano che, nel caso dello screening del colon retto, si osserva anche una riduzione del numero di nuovi tumori e della loro gravità.

In Emilia Romagna oltre 1 milione 200mila persone fra i 50 e i 69 anni vengono invitate ogni due anni e oltre la metà partecipa. Nella provincia di Reggio Emilia la partecipazione è più alta della media regionale raggiungendo circa il 70% di copertura.