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Circo a Vignola, le precisazioni del sindaco


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Il sindaco di Vignola, Simone Pelloni, interviene riguardo alle recenti polemiche e ai fatti legati alla presenza di un circo a Vignola.
“Credo che in merito – dichiara il primo cittadino – sia opportuno fare un po’ di chiarezza.
Partiamo da una breve cronistoria, che può essere utile per comprendere anche la situazione attuale. Nel 2010, con delibera del consiglio comunale numero 15 del 30 marzo (era sindaco Daria Denti), fu approvato un regolamento che vietava di fatto a Vignola l’attendamento di circhi con determinate specie di animali (es. grandi felini, elefanti, ippopotami, etc.).

A seguito di sentenze di vari TAR, tra cui quello dell’Emilia Romagna, che entravano in conflitto con questo regolamento, venne deliberato nel 2014 (durante la legislatura di Mauro Smeraldi) un nuovo Regolamento dei Circhi, con delibera del consiglio comunale numero 67 del 29 settembre, il quale abrogava sostanzialmente l’articolo 11 del Regolamento del 2010, laddove questo limitava le specie di animali con le quali il circo poteva operare a Vignola.

In particolare, il divieto approvato col Regolamento del 2010 fu ritenuto illegittimo perché in contrasto con la normativa di settore (L. n. 337/1968), che riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e non pone alcun divieto di impiego di animali appartenenti a particolari specie.
Tale limitazione, quindi, fu ritenuta in contrasto con i principi costituzionali di libertà di impresa.

Oggi la situazione è sostanzialmente ancora quella del 2014. Ovvero, l’ente locale esercita il proprio potere in materia di igiene e sanità, anche veterinaria, e sicurezza pubblica, ma la normativa nazionale non attribuisce al Comune il potere di fissare in via preventiva e generalizzata il divieto di utilizzo di particolari specie di animali presso i circhi equestri.
Più nello specifico, la legge 175 del 22.11.2017, che riordinava e disciplinava le disposizioni in materia di spettacolo (quindi anche i circhi) e che al suo interno prevedeva il graduale superamento degli animali nei circhi, prevedeva altresì l’adozione di atti legislativi da parte del Governo, che andassero a meglio precisare le modalità e le tempistiche.
In realtà, non essendo ciò avvenuto, fa testo ancora la legge che disciplina le attività dei circhi da oltre 50 anni (la già citata legge 337 del 1968), che appunto permette loro di attendare, anche con animali quali quelli che sono oggi nel’area spettacoli, nel rispetto delle norme sanitarie e delle prescrizioni del servizio veterinario (che nel nostro caso ha espresso parere favorevole a seguito di sopralluogo).

Un’ultima considerazione, infine, allo scopo di assicurare la pubblica incolumità di tutti: quando si organizzano manifestazioni di protesta, pienamente legittime, esse devono essere autorizzate dalla Questura, che ha il compito di valutarle e di organizzare a sua volta un adeguato piano per permettere a ciascuna parte di manifestare in piena sicurezza”.