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Premio Bertoli 2019 con i suoi sogni di Rock and Roll


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Il sipario si apre puntualissimo a svelare a un teatro Storchi gremito in ogni ordine di posto, Alberto Bertoli e la band ufficiale a cui è affidato il compito di aprire lo spettacolo. La conduzione come ormai da tradizione è del sempre bravissimo Andrea Barbi mentre per la direzione musicale, Marco Dieci.

La formula della gara dedicata ai nuovi cantautori è oramai consolidata. Nella prima parte gli otto finalisti hanno eseguito un loro brano inedito e dopo una prima selezione a cura della giuria,  i quattro risultati i più votati sul palco interpretando un brano scelto dal ricco repertorio di Pierangelo per puntare alla vittoria.

Alternate alle esibizioni dei concorrenti alla gara canora, le premiazioni speciali ad artisti di consolidata fama. Il pianoforte e la eclettica figura di Raffaele Gualazzi per  il premio “A muso duro” riconoscendo nella sua musica l’invito esplicito a restare se stessi in un mondo che continuamente tende a modificarci, nella musica come in tutto il resto.

Enrico Nigiotti ritira il premio “Per dirti t’amo” liberando nell’aria del Teatro la sua bellissima canzone Nonno Hollywood. Lo spettacolo lascia spazio all’emozione quando arriva il momento di ricordare il fratello di Pierangelo, Gianni Bertoli e il chitarrista di una vita, Gabriele Monti. Una versione  di Rosso Colore con alla voce Toto Bertoli (il nipote)  a riempire di brividi d’emozione tutto il pubblico compreso chi scrive.

Il premio “Italia d’oro” fa comparire sulla scena la PFM premiati dal giornalista e critico musicale Mario Luzzatto Fegiz. La storica formazione musicale viene definita un punto di riferimento della musica italiana grazie anche a Franz di Cioccio considerato una delle personalità più rivoluzionarie e influenti della musica. Il patto con il diavolo che si racconta che i grandi del Rock abbiano siglato, appare più che mai reale nella esplosiva esibizione della Band.

Chi è stato Pierangelo Bertoli e in modo particolare quale fosse la sua caratura umana e artistica è divenuta più chiara a chiunque in sala nel breve ma sentito racconto di Luciano Ligabue.  I suoi sogni di Rock and Roll accanto a quelli di Alberto sono stati il momento più atteso di questa preziosa edizione. Un momento già destinato a restare nella memoria di chi a questo premio vuole bene e continua a volerne.

Giulio Wilson porta a casa il premio Imaie ovvero i quindicimila euro per realizzare un tour promozionale mentre la giuria ha decretato come vincitore della sezione nuovi cantautori Francesco Lettieri con il brano “Ho un sacco di voglie”.

Ancora in crescendo quindi la creatura di Riccardo Benini in collaborazione con Alberto Bertoli che oramai vanta una giuria degna di un festival in prima serata sui canali nazionali.
Citando Marino Bartoletti  oramai storico giurato di questo premio, quando Pierangelo chiama, non si può non rispondere.

(dedicato a Gabriele Monti)
Claudio Corrado