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Grazie ad una mamma reggiana i carabinieri stroncano giro di spaccio: 5 giovani denunciati


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Voleva il bene di suo figlio, tutto il resto non le interessava, comprese le conseguenze in cui lui stesso è poi incappato. Avrebbe fatto prima a buttare le confezioni di droga che aveva trovato nascoste nella camera del figlio, ma sapeva che non avrebbe risolto il problema. Era necessario un intervento radicale e così la donna si è fatta coraggio e ha chiamato i carabinieri,esternando dapprima i suoi sospetti per poi condurre i militari nella camera da letto del figlio minorenne dove nascondeva la droga.

Grazie alla forza di questa mamma i carabinieri della sezione operativa e di quella radiomobile della compagnia di Reggio Emilia, l’11 agosto scorso erano intervenuti nell’abitazione della donna, sequestrando nella camera del figlio minore mezzo etto di marijuana. Da qui un’attività investigativa che, attraverso l’analisi del cellulare sequestrato al minore, ha permesso di ricostruire un giro di spaccio che vedeva coinvolto oltre al ragazzo altri 4 suoi amici – un minore e tre maggiorenni tutti abitanti a Reggio Emilia – finiti nei guai con l’accusa di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti.

Le attività investigative hanno portato ad accertare elementi di responsabilità a carico dei 5 giovani (di età compresa tra i 16 e i 25 anni) dediti in via continuativa all’illecita attività di spaccio di marijuana che li vedeva cedere stupefacenti anche ad altri minori. La Procura ordinaria di Reggio Emilia e quella minorile di Bologna, concordando con le risultanze investigative dei carabinieri reggiani, ha emesso a carico dei giovani indagati i relativi decreti di perquisizione  domiciliare. Nella mattinata di ieri i carabinieri della sezione operativa di Reggio Emilia unitamente ad altri militari della compagnia reggiana hanno dato esecuzione alle perquisizioni dei 4 amici del minore, perquisizioni che hanno portato al rinvenimento e al sequestro di elementi probatori suffraganti l’illecita attività condotta, tra cui, complessivamente, una decina di grammi di marijuana, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione e due cellulari contenenti, da una prima analisi, messaggistica ritenuta pertinente l’illecita attività. Gli indagati sono chiamati a rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.