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Istituzione Bologna Musei, gli appuntamenti sino al 2 gennaio


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Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.

Di seguito gli appuntamenti in programma da sabato 28 dicembre a giovedì 2 gennaio.

IN EVIDENZA

L’Istituzione Bologna Musei apre alcune sedi il 1° gennaio, ed in particolare le Collezioni Comunali d’Arte, in occasione della mostra “Children. McCurry – Erwitt – Mitidieri” allestita presso l’Auditorium Enzo Biagi della Biblioteca Salaborsa; il MAMbo con le mostre “Cesare Pietroiusti. Un certo numero di cose / A Certain Number of Things” (Sala delle Ciminiere), “Galleria de’ Foscherari 1962 – 2018” (Project Room) e “Diana sottosopra” (Dipartimento educativo); il Museo Morandi con la mostra “Bertozzi & Casoni, Elogio dei fiori finti”; e il Museo Archeologico con la mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”.

PER I BAMBINI

sabato 28 dicembre

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
L’aria: aerei, aquiloni e missili
Laboratorio per bambini e ragazzi da 6 a 10 anni.
L’uomo da sempre ha sognato di poter volare, ma per poter esaudire questo desiderio in tanti hanno immaginato, pensato, tentato e realizzato questa grande avventura. Attraverso semplici esperimenti e giochi scopriremo la storia dell’aria e alcune delle sue caratteristiche fisiche.
Scopriremo come la seta è stata protagonista anche del sogno del volo, e come l’aria può essere sfruttata in maniera vantaggiosa sia per poter rimanere meglio ancorati al suolo quando andiamo in auto, in moto o in bici, sia per poter volteggiare nel cielo e magari superarlo e arrivare fino alla Luna.
Nel corso del laboratorio si farà cenno ai miti greci ed ai primi inventori che si sono dedicati al volo come Leonardo da Vinci, alla storia degli aquiloni e ai primi paracadute costruiti con materiali semplici e naturali come la carta, il legno e la seta.
Un esperimento con un phon e una pallina servirà a raccontare la storia di Bernoulli e la nascita dell’aerodinamica. Infine i giovani costruttori si cimenteranno nel mondo della propulsione costruendo un modello evoluto di aereo di carta e di un razzo provandone anche il lancio!
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 27 dicembre).
Ingresso: 5 euro (gratuito per un accompagnatore adulto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

giovedì 2 gennaio

ore 8.30-12.30 / 14-18: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Sto al MAMbo per le feste
Durante le Feste e le vacanze scolastiche tornano le attese giornate d’arte dedicate a bambini da 5 a 11 anni a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Le mostre temporanee “Cesare Pietroiusti. Un certo numero di cose / A Certain Number of Things” e “Diana Sottosopra” a cura di Canicola saranno lo spunto per nuove e divertenti attività di laboratorio.
Prenotazione obbligatoria e valida solo via mail all’indirizzo mamboedu@comune.bologna.it da effettuare entro martedì 31 dicembre alle ore 13. Min 6 – max 30 partecipanti.
Programma del 2 gennaio:
– mattina: “Il mio personalissimo museo”
Quanti oggetti servono per fare un artista? Cesare Pietroiusti ne ha usati 63 +1, esattamente come i suoi anni. Il 64esimo oggetto è il punto di partenza per una coinvolgente visita nelle sale espositive della mostra Un certo numero di cose. In laboratorio saranno i bambini a mettersi nei panni di Cesare provando a raccontare loro stessi attraverso una selezione personale di ricordi, suggestioni, reperti, che, messi in relazione tra loro, potranno descrivere e “mettere in mostra” la loro identità.
– pomeriggio: “Una straordinaria normalità”
Segni a matita sul tavolino, colori polverosi e delicati, lo sguardo del Maestro che si posa, attento e concentrato, sulla sua composizione… Un pomeriggio dedicato a Giorgio Morandi e alle sue celebri nature morte in cui linee, forme e colori sembrano svelare i segreti delle cose. In laboratorio i bambini saranno accolti all’interno di una suggestiva ricostruzione dello studio del pittore per immergersi nell’atmosfera morandiana ed scoprire che nulla è più straordinario dell’ordinario.
Info: tel. 051 6496628 (dal lunedì al venerdì) oppure 051 6496611 (sabato e domenica).
Ingresso: € 15,00 (ogni mattina e ogni pomeriggio, da pagare alla cassa del museo prima dell’inizio dell’attività)
Info: www.mambo-bologna.org

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

sabato 28 dicembre

ore 16.30: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna
Visita guidata alla mostra a cura di ASTER | ELECTA.
Prenotazione obbligatoria allo 051 7168807.
Ingresso: 7 euro per la visita guidata + biglietto ridotto mostra 10 euro
Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 16.30-18.30: Museo Medievale – via Manzoni 4
Nell’ambito di Dancin’BO
Pizzica e danze popolari del sud d’Italia
Dal 27 dicembre 2019 al 5 gennaio 2020 ritorna “Dancin’BO” l’evento per tutti che fa ballare per le strade di Bologna, attraversa spazi suggestivi e invade gioiosamente i luoghi storici della cultura.
Una grande festa per celebrare la bellezza e l’energia del ballo in tutte le sue forme: dall’hip hop al tango, dalla classica alla filuzzi, dalle danze etniche al musical, dalla contemporanea al lindy hop, dal rock acrobatico alla taranta.
Sabato 28 dicembre, nel cortile del Museo Medievale, si propongono “Pizzica e danze popolari del sud d’Italia”, con Maristella Martella, Silvia De Ronzo, Laura De Ronzo, Anna Maria Cetrone e gli allievi della scuola Tarantarte.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

domenica 29 dicembre

ore 11: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna
Visita guidata alla mostra a cura di ASTER | ELECTA.
Prenotazione obbligatoria allo 051 7168807.
Ingresso: 7 euro per la visita guidata + biglietto ridotto mostra 10 euro
Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 15.30 e replica ore 17: Museo civico del Risorgimento – Piazza Carducci 5
Insolita visita al Museo del Risorgimento
Un progetto di Paolo Maria Veronica. Con Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino e Eugenio Maria Bortolini.
Dal 15 dicembre 2019 al 23 febbraio 2020 tutte le domeniche e i festivi (ad esclusione del 22 dicembre, Natale, Capodanno) alle ore 15.30 e in replica alle ore 17, Malandrino & Veronica e Eugenio Maria Bortolini presentano “Insolita visita al Museo del Risorgimento.”
Il museo è un piccolo mondo del passato così importante e affascinante che merita irruzioni temporali destinati a dar vita a fatti e personaggi.
Entrando nel museo sarà quindi naturale veder apparire Napoleone Bonaparte in persona, che ricorderà la sua venuta a Bologna, mentre un collerico Papa Pio VII irromperà rivendicando i torti subiti dall’Imperatore. Chi, poi, meglio di due Cantastorie, tipici della Regione, può narrare eventi della Restaurazione come i Moti di Savigno? Aggiungete la storia di Ugo Bassi e la ricostruzione della battaglia dell’otto agosto di Franz Ludwig von Welden, allora comandate in campo. E come si può parlare di Risorgimento senza coinvolgere l’Eroe dei due Mondi Giuseppe Garibaldi?
Ritrovo 20 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 347592 (da martedì a venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-14) o a museorisorgimento@comune.bologna.it (fino al venerdì precedente, ore 12).
Il biglietto “Insolita Visita” dà diritto, entro 30 giorni, all’ingresso gratuito al Museo del Risorgimento e a Casa Carducci.
Ingresso: 16 euro / 7 euro fino a 12 anni. Per i possessori di Card Cultura 8 euro
Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
Acqua: una sostanza speciale!
Caccia al tesoro-laboratorio per famiglie (bambini dai 6 anni).
Una caccia al tesoro tra le collezioni del museo seguendo le tracce dell’acqua e dei suoi numerosi utilizzi nel corso del tempo come preziosa fonte di energia e importante via di comunicazione.
Prenotazione obbligatoria 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 27 dicembre).
Ingresso: biglietto museo (5 euro intero / 3 euro ridotto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 16: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Cesare Pietroiusti. Un certo numero di cose / A Certain Number of Things
Visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (mercoledì ore 10-17 e giovedì ore 13-17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: 4 euro + biglietto mostra (6 euro intero / 4 euro ridotto). Per i possessori della Card Cultura 3 euro per la visita guidata + 3 euro per l’ingresso in mostra
Info: www.mambo-bologna.org

ore 16.30: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
Alessandro Guardassoni (1819-1888). Un pittore bolognese tra Romanticismo e devozione
Visita guidata alla mostra a cura di Silvia Battistini.
Ingresso: biglietto museo (6 euro intero / 3 euro ridotto)
Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 16.30-18.30: Museo Medievale – via Manzoni 4
Nell’ambito di Dancin’BO
Lindy hop
Dal 27 dicembre 2019 al 5 gennaio 2020 ritorna “Dancin’BO” l’evento per tutti che fa ballare per le strade di Bologna, attraversa spazi suggestivi e invade gioiosamente i luoghi storici della cultura.
Una grande festa per celebrare la bellezza e l’energia del ballo in tutte le sue forme: dall’hip hop al tango, dalla classica alla filuzzi, dalle danze etniche al musical, dalla contemporanea al lindy hop, dal rock acrobatico alla taranta.
Domenica 29 dicembre, nel cortile del Museo Medievale, si propone “Lindy hop”, a cura di Bologna Swing Dancers.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

mercoledì 1 gennaio

ore 16: MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Cesare Pietroiusti. Un certo numero di cose / A Certain Number of Things
Visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 (mercoledì ore 10-17 e giovedì ore 13-17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: 4 euro + biglietto mostra (6 euro intero / 4 euro ridotto). Per i possessori della Card Cultura  3 euro per la visita guidata + 3 euro per l’ingresso in mostra
Info: www.mambo-bologna.org

MOSTRE

Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”, fino al 24 maggio 2020

Il Museo Civico Archeologico presenta un ambizioso progetto espositivo dedicato alla civiltà etrusca, in cui sono riuniti circa 1400 oggetti provenienti da 60 musei ed enti italiani e internazionali.
La mostra, promossa e progettata da Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico in collaborazione con la Cattedra di Etruscologia ed Antichità italiche dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, è realizzata da Electa e posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.
Il progetto scientifico è a cura di Laura Bentini, Anna Dore, Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi, Laura Minarini (Museo Civico Archeologico) e Elisabetta Govi, Giuseppe Sassatelli (Cattedra di Etruscologia e Antichità Italiche). Il progetto di allestimento è a cura di Paolo Capponcelli, PANSTUDIO architetti associati.
L’esposizione conduce i visitatori in un itinerario attraverso le terre degli Etruschi e mostra come non esista una sola Etruria, ma molteplici territori che hanno dato esiti di insediamento, urbanizzazione, gestione e modello economico differenti nello spazio e nel tempo, tutti però sotto l’egida di una sola cultura, quella etrusca. Non c’è miglior metafora che quella del viaggio, per spaziare in un vasto territorio compreso tra le nebbiose pianure del Po fino all’aspro Vesuvio, attraverso paesaggi appenninici e marini, lungo strade e corsi fluviali.
La prima parte del percorso offre un momento di preparazione al viaggio, facendo conoscere al visitatore i lineamenti principali della cultura e della storia del popolo etrusco, attraverso oggetti e contesti archeologici fortemente identificativi. Così preparato, il visitatore può affrontare la seconda sezione, dove si compie il viaggio vero e proprio nelle terre dei Rasna, come gli Etruschi chiamavano se stessi.
La mostra dialoga naturalmente con la ricchissima sezione etrusca del museo, che testimonia il ruolo di primo piano di Bologna etrusca, costituendo, quindi, l’ideale appendice al percorso di visita dell’esposizione temporanea.
Info: www.museibologna.it/archeologico – www.etruschibologna.it

Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
Noi siamo la Minganti: Bologna e il lavoro industriale tra fotografia e memoria (1919-2019)”, fino al 10 maggio 2020

La mostra, realizzata in occasione del centenario delle Officine Minganti, racconta la storia della fabbrica bolognese come luogo del lavoro e della produzione accostando un’ampia selezione di fotografie d’epoca e una raccolta di materiali documentali.
Il percorso espositivo è caratterizzato da una selezione di fotografie provenienti sia dagli archivi della Camera del Lavoro di Bologna, della Fiom-Cgil Bologna e del Museo del Patrimonio Industriale che da donazioni di ex dipendenti.
Le immagini documentano, in un arco temporale che va dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento, gli ambienti interni ed esterni della fabbrica, il lavoro nell’officina e negli uffici tecnico-amministrativi e la lunga lotta contro la chiusura (il declino inizia dagli anni Settanta, prosegue con l’amministrazione controllata degli anni Ottanta e arriverà alla fine con una lunga e complessa procedura fallimentare conclusasi solo nel 1997).
Un ulteriore nucleo di fotografie mostra gli spazi abbandonati nei primi anni Duemila e l’odierna rifunzionalizzazione dell’area come centro commerciale.
Completano l’esposizione due spazi tematici: il primo è legato alla produzione Minganti con cataloghi e oggetti donati da ex lavoratrici ed ex lavoratori.
Il secondo è dedicato alla Virtus Minganti pallacanestro: le Officine Minganti sono state infatti il primo sponsor in assoluto della società sportiva tra il 1953 e il 1958, anni in cui furono conquistati due Campionati italiani, nel 1954-’55 e nel 1955-’56. In mostra sono visibili fotografie dell’Archivio Storico Virtus, una maglia e riviste sportive dell’epoca provenienti da collezioni private.
Arricchiscono il percorso una video-installazione e alcune video-interviste a ex dipendenti, che restituiscono memoria all’aspetto umano della produzione industriale.
La mostra fa parte del più ampio progetto “Il lavoro e la Minganti”, lanciato in occasione del centenario della fondazione delle Officine in sinergia con il progetto Bologna metalmeccanic@, co-promosso dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, dal Museo del Patrimonio Industriale, da associazioni di ricerca storica e promozione culturale come Clionet e da Fiom-Cgil Bologna. Significativa ed importante è stata l’attivazione di un gruppo di ex-lavoratori ed ex-lavoratrici delle Officine Minganti, costituitosi nel Comitato Minganti Storica, interessati a non disperdere l’importante memoria e cultura del lavoro che ha trovato espressione nello stabilimento metalmeccanico nel corso del Novecento.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
Capolavori del Presepe napoletano del Settecento dalla Collezione Bordoni”, fino al 19 gennaio 2020

Come avviene da oltre dieci anni in occasione delle festività natalizie, i Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con il Centro Studi per la Cultura Popolare, promuovono al Museo Davia Bargellini un evento espositivo dedicato all’arte presepiale tradizionale.
L’iniziativa si inserisce in un ciclo di percorsi espositivi che documentano la straordinaria diffusione di questo specifico ambito di produzione artistica in Italia, ponendo in dialogo la tradizione presepiale bolognese, di cui il Museo Davia Bargellini conserva la più ricca collezione, sia dal punto di vista numerico che qualitativo, di statuine in terracotta policroma dei secoli XVIII-XIX presente in città, con quella altre aree regionali.
Quest’anno l’attenzione torna a confrontarsi con la fortissima scuola napoletana del XVIII secolo di cui lo stesso museo aveva già nel 1999-2000 esposto una pregevolissima “Scarabattola”, la tipologia di contenitore in forma di edicola devozionale, da appendere a muro o posare sul mobilio, utilizzata in tutta Italia per l’ambientazione di una figura o di una scena sacra complessa – dalla Natività alla Resurrezione, dal Compianto alle vite dei santi – come una vera e propria scatola prospettica dipinta su tre lati e chiusa anteriormente da un vetro. Il prezioso esemplare – ancora corredato dello “scoglio”, una struttura di base in sughero sulla quale venivano organizzate scenograficamente le diverse scene, e della pittura originale dello sfondo animata da ventidue figure, alcune delle quali recano attribuzioni a riconosciuti maestri modellatori napoletani come Lorenzo Mosca, Nicola Ingaldi, Michele Trillocco – apparteneva, e appartiene tuttoggi, alla straordinaria collezione raccolta nella residenza privata dell’avvocato bolognese Gianfranco Bordoni, il cui allestimento è stato progettato e coordinato dalla sapiente mano del prof. Antonio Di Tuoro, scenografo al Teatro “La Fenice” di Venezia.
Grazie alla generosa disponibilità del figlio Gabriele, la grande passione collezionistica della famiglia Bordoni viene testimoniata attraverso la presentazione di un altro magnifico gruppo costituito da oltre una trentina di statuette, fra personaggi e animali, selezionato fra le oltre 200 di cui si compone l’intera raccolta che lo storico dell’arte Eugenio Riccòmini ha definito come “forse la più ricca e complessa collezione di presepi napoletani che non stia all’ombra del Vesuvio”.
Le delicatissime statuine, tutte modellate con una grande cura per i dettagli, sono collocate entro la suggestiva scenografia del chiostro di Santa Chiara a Napoli realizzato da Alfonso Laino, il più bravo scenografo-allestitore dei presepi a Napoli negli anni settanta/ottanta del secolo scorso
Info: www.museibologna.it/arteantica

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Galleria de’ Foscherari 1962 – 2018”, fino al 1° marzo 2020

La Project Room del MAMbo prosegue la sua attività espositiva con “La Galleria de’ Foscherari 1962 – 2018”, mostra che ricostruisce la nascita e lo sviluppo di un punto di riferimento per l’arte contemporanea a Bologna e non solo.
La Galleria de’ Foscherari, fondata da Enzo Torricelli, al quale si uniscono in seguito Franco Bartoli e Pasquale Ribuffo, nasce nei primi anni Sessanta e fin dall’inizio articola il proprio programma di attività su due filoni d’indagine strettamente connessi: l’attenzione alla tradizione criticamente consolidata e l’interesse per la ricerca e la sperimentazione.
Accanto a un fitto calendario di mostre che si sono sviluppate in queste due direzioni, segnando la vita culturale della città, la galleria ha portato avanti un’attività editoriale rappresentata non solo da cataloghi e monografie, ma anche da una collana di quaderni su temi specifici curata storicamente da Pietro Bonfiglioli, oggi selezionati e ristampati nella pubblicazione antologica “Il Notiziario della Galleria de’ Foscherari (1965-1989)”, che esce in occasione della mostra per la cura di Vittorio Boarini.
L’esposizione al MAMbo vuole essere un riconoscimento, un ulteriore contributo alla lunga e ricca storia della galleria e un omaggio alla figura di Pasquale Ribuffo, scomparso nel 2018.
L’allestimento accosta un’ampia scelta di materiali storici – fotografie, documenti, cataloghi, locandine, inviti – a una selezione di opere di artisti che hanno segnato i momenti chiave nell’attività della de’ Foscherari: Pierpaolo Calzolari, Mario Ceroli, Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Marcello Jori, Sophie Ko, Luigi Mainolfi, Piero Manai, Eva Marisaldi, Liliana Moro, Claudio Parmiggiani, Concetto Pozzati, Germano Sartelli, Mario Schifano, Vedovamazzei, Gilberto Zorio.
Info: www.mambo-bologna.org

Cesare Pietroiusti. Un certo numero di cose / A Certain Number of Things”, fino al 6 gennaio 2020

“Un certo numero di cose / A Certain Number of Things” è un progetto di Cesare Pietroiusti, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì, promosso dal MAMbo, vincitore della IV edizione del bando Italian Council (2018), concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo.
L’idea dell’esposizione – la prima antologica dell’artista italiano in un’istituzione museale – prende avvio da una riflessione sul concetto stesso di mostra retrospettiva e sulla effettiva possibilità di rappresentare un percorso di ricerca artistica in tale formato. Da questa indagine nasce l’idea-provocazione di Cesare Pietroiusti: autonarrarsi non solo attraverso le opere prodotte ma anche tramite oggetti, suggestioni, episodi, gesti, azioni, comportamenti, ricordi riferiti alla propria vita, a partire dall’anno di nascita, il 1955.
Il percorso di visita nella Sala delle Ciminiere si articola attraverso l’esposizione di quelli che l’artista definisce “oggetti-anno” allestiti in ordine non rigorosamente cronologico.
Si inizia dalla foto del piccolo Cesare in braccio alla balia proteso verso un grappolo d’uva (1955) per proseguire fino al 1976 con documenti, foto, dischi, cassette (con i relativi supporti d’epoca per la riproduzione) lettere, album di disegni, temi scolastici, storie, pagelle, tessere, libri, ricordi di viaggio, poesie che tracciano una linea lungo la crescita del bambino, adolescente e giovane Cesare. A partire dal 1977 gli oggetti si spostano prevalentemente dalla sfera personale all’attività artistica, con lavori di Pietroiusti realizzati nell’arco di quarant’anni: disegni, fotografie, video, riviste, documentazione di diverse performance, pubblicazioni, i siti web www.pensierinonfunzionali.net / www.nonfunctionalthoughts.net e documenti legati a mostre, lezioni e conferenze.
Ogni oggetto-anno è accompagnato da un racconto che lo inquadra e lo contestualizza in rapporto ai precedenti e ai successivi.
Gli oggetti che rappresentano gli anni dal 1955 al 2018 sono allestiti intorno all’ultimo oggetto-anno, relativo al 2019, che è collocato al centro della sala, in una struttura paragonabile a un “ring” completamente visibile e in alcune occasioni accessibile al pubblico: si tratta di un’opera in fieri, che si realizza grazie a un laboratorio condotto da Pietroiusti su due sedi, al MAMbo e al Grazer Kunstverein di Graz (Austria). Il workshop coinvolge studenti e giovani artisti, con l’obiettivo di riprodurre insieme all’artista in forma fisica, performativa e narrativa, secondo un meccanismo di mise en abyme della mostra stessa, gli oggetti esposti, in una forma di co-autorialità fin dalla fase ideativa. Gioca un ruolo importante lo scambio visivo tra gli originali allestiti intorno e le riproduzioni all’interno del “ring”.
L’opera scaturente dal workshop avrà come istituzione di destinazione il Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli.
Info: www.mambo-bologna.org

Diana sottosopra”, fino al 6 gennaio 2020

“Diana sottosopra” è la mostra dedicata all’omonimo libro a fumetti di Kalina Muhova, sesto titolo della collana di fumetto per l’infanzia a cura di Canicola. Tavole, disegni originali e uno speciale allestimento condurranno i visitatori in un viaggio fra due mondi, quello di Diana e quello del Piccolo Popolo, un paradiso decaduto da quando approda lì tutto l’inquinamento causato dagli esseri umani nel “mondo di sopra”.
A partire dall’avventura di Diana, bambine e bambini vivranno un’esperienza di laboratorio incentrata sul tema dell’incontro con la diversità e della cura dell’ambiente in cui viviamo.
La mostra, realizzata in occasione della Settimana dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e di BilBOlBul, è a cura del Dipartimento educativo MAMbo e di Associazione Culturale Canicola in collaborazione con Comune di Bologna – U.I. Pari Opportunità, Tutela delle Differenze, Contrasto violenza genere.
Info: www.mambo-bologna.org

Museo Morandi – via Don Minzoni 14
Bertozzi & Casoni, Elogio dei fiori finti”, fino al 6 gennaio 2020

Il Museo Morandi prosegue il percorso di valorizzazione della propria collezione grazie a un programma di progetti espositivi temporanei tesi ad accostare il lavoro di Giorgio Morandi all’opera di artisti che si sono a lui ispirati a vario titolo, facendone propria la visione e restituendola attraverso i più diversi linguaggi.
Dopo le personali di Alexandre Hollan, Wayne Thiebaud, Tacita Dean, Rachel Whiteread, Brigitte March Niedermair, Joel Meyerowitz, Catherine Wagner e la collettiva Attualità di Morandi (2017) a confrontarsi con l’opera del maestro bolognese è il duo artistico Bertozzi & Casoni.
In “Elogio dei fiori finti” la lezione del grande pittore è stata filtrata e riproposta attraverso il mezzo di cui i due artisti sono maestri, ovvero la ceramica.
La loro attenzione si è rivolta ad alcuni celebri dipinti raffiguranti vasi di fiori e ai relativi modelli che ancora oggi si possono ammirare a Casa Morandi in via Fondazza 36 a Bologna. Morandi infatti guardava preferibilmente non al fiore fresco, caduco e destinato a modificarsi giorno dopo giorno (e quindi a creare varianti indipendenti dalla sua volontà), ma al fiore di seta o a quello essiccato che mantiene il suo stato inalterato e, al pari degli altri oggetti, raccoglie la polvere, creando effetti tonali per nulla sgraditi e forse volutamente ricercati.
Bertozzi & Casoni interessati da sempre al tema floreale, sembrano invece voler concedere nuova vita a quelle rose che hanno scelto di realizzare a gambo volutamente lungo sulle cui foglie si aggirano presenze insettiformi dalla colorazione cangiante.
Nei tre lavori proposti in mostra assistiamo a una rivisitazione attenta e personale da cui nascono veri e propri “d’aprés Morandi” dopo quelli celeberrimi, firmati Gio Ponti, che più di settant’anni fa riproponevano bottiglie trafitte, ingioiellate, mascherate e addirittura abbottonate.
Info: www.mambo-bologna.org/museomorandi

Museo Medievale – via Manzoni 4
Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento”, fino all’8 marzo 2020

Promossa dai Musei Civici d’Arte Antica, l’esposizione curata da Massimo Medica e Luca Mor approfondisce l’affascinante e ancora poco studiata produzione scultorea lignea a Bologna tra XII e XIII secolo, restituendone una comprensione aggiornata a distanza di quasi vent’anni dalla grande esposizione “Duecento. Forme e colori del Medioevo a Bologna”, dove una specifica sezione rappresentava lo spazio del sacro attraverso opere inerenti l’iconografia sacra bolognese.
Grazie alla collaborazione della Curia Arcivescovile di Bologna e della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, e con il patrocinio di Alma Mater Studiorum – Dipartimento delle Arti, il progetto si configura come esito espositivo di una sedimentata ricerca filologica e documentaria, che consente di fissare una nuova tappa verso la comprensione dei modelli di riferimento nel contesto figurativo della Bologna altomedievale.
Il nucleo principale della mostra, allestita nella Sala del Lapidario, si compone delle testimonianze più rappresentative della produzione plastica superstite nella città: tre croci intagliate di proporzioni monumentali appartenenti alla variante iconografica del Christus Triumphans che vince la morte, per la prima volta eccezionalmente riunite insieme. Nella disposizione dello spazio liturgico nelle chiese medievali, le croci erano collocate sul tramezzo murario, con la funzione di segnare una più netta divisione tra la zona presbiteriale riservata al clero e la navata accessibile ai laici.
La comparazione ravvicinata dei manufatti offre in visione tangenze e analogie, sul piano della sintassi formale e tecnica, che rendono congetturabile l’ipotesi di un’inedita attribuzione a un’unica bottega, credibilmente di area alpina sudtirolese – il cosiddetto Maestro del Crocefisso Cini – in una fase temporale compresa tra il 1270 e il 1280.
Oltre a rendere noti i preziosi dati di restauro e approfondire il tema dello spazio liturgico a Bologna tra XII e XIII secolo, il percorso espositivo consente anche di misurare in dettaglio gli originalissimi effetti della rinascenza gotica sul genere della plastica lignea in rapporto alle arti preziose, che in città conobbero una straordinaria intensità di circolazione. Il dialogo fra le tecniche viene testimoniato dalla presenza di preziosi codici miniati e raffinati oggetti liturgici, in parte conservati nella collezione del museo e in parte provenienti in prestito da Biblioteca Palatina di Parma, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Museo Diocesano Tridentino di Trento e Museo Diocesano di Padova.
Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Heimat. Nora Krug”, fino al 6 gennaio 2020

“Heimat” è la parola tedesca che indica il luogo d’origine, dove ogni persona forma la propria identità e sensibilità. Come i ricordi in cui affonda le radici, l’identità è frammentaria: un insieme di esperienze in mutazione continua.
La mostra, promossa da BilBOlbul Festival internazionale di fumetto, Goethe-Institut Roma in collaborazione con Goethe-Zentrum Bologna, Museo internazionale e biblioteca della musica, Giulio Einaudi Editore, Strane Dizioni., è organizzata proprio secondo la logica del frammento: un percorso in cui alle tavole originali di Heimat si affiancano le fotografie, i manoscritti, i cimeli del terzo Reich e i documenti che Krug ha raccolto durante le sue lunghe ricerche.
A dimostrazione che gli oggetti, tanto quanto la scrittura e il disegno, portano con sé l’idea del passato e della storia. La mostra rivela sia la genesi di Heimat sia il percorso che ha condotto Krug a riflettere sull’identità nazionale e sull’impronta che la Seconda Guerra Mondiale ha lasciato su generazioni di persone. Dopo BilBOlbul, la mostra Heimat si sposta al Goethe-Institut di Roma.
Info: www.museibologna.it/musica

Tributo a Freak Antoni“, fino al 12 gennaio 2020

In occasione di “Pensatevi liberi. Bologna Rock 1979. Finissage”, un tributo che Vitruvio Virtual Museum ha dedicato a uno degli artisti italiani più sovversivi e destabilizzanti della storia musicale del nostro paese.
L’opera di realtà virtuale immersiva, esperibile attraverso il visore Oculus Go, dialoga direttamente con la scultura in marmo di Carrara realizzata dello scultore Daniele Rossi che ritrae Freak Antoni all’interno di un water dotato di razzi.
Attraverso la realtà virtuale i razzi vengono attivati e il fruitore dell’esperienza compie un viaggio su Bologna fra le note di Ludovico Einaudi e i versi di Leggero, delicata e sorprendente poesia dello stesso Antoni.
L’opera è visibile nella Sala 7 del museo.
Info: www.museibologna.it/musica

Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
Museo Medievale – via Manzoni 4
Atleti, cavalieri e goleador. 3000 e… 110 anni di sport da Felsina al Bologna Football Club”, fino al 6 gennaio 2020

Due mostre celebrative dei 110 anni di storia del Bologna Football Club.
All’interno del Museo Archeologico è visitabile “Lo sport nell’antichità”, a cura di Federica Maria Riso, Laura Bentini, Paola Giovetti. Un percorso che abbraccia cinque tematiche che fanno da filo conduttore tra il vivere lo sport in epoca antica e in epoca moderna: l’ideale atletico, la cura del corpo, le manifestazioni sportive, i simboli che definiscono la vittoria e la dimensione pubblica e privata dell’attività sportiva.
Presso il Museo Medievale è visitabile un percorso dedicato al gioco guerresco in epoca medievale e moderna. Nati per mantenere in allenamento i nobili cavalieri nei periodi di pace e soprattutto per esibire il potere, le giostre e i tornei furono sempre molto apprezzati dalle diverse classi sociali. Lance, armature, elmi, cimieri e sproni accompagneranno il visitatore nel mondo cavalleresco bolognese.
Info: www.museibologna.it/arteantica – www.museibologna.it/archeologico – www.bfc110.it

Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
Atleti, cavalieri e goleador. 3000 e… 110 anni di sport da Felsina al Bologna Football Club”, fino al 6 gennaio 2020

La splendida e maestosa cornice di Villa delle Rose, a due passi dallo Stadio Renato Dall’Ara, ospita una delle quattro mostre organizzate dal Bologna FC per celebrare i 110 anni del club. Un’inedita collezione di cimeli, memorabilia, maglie e trofei tutta da scoprire. Tre mesi di mostra, da ottobre a inizio gennaio, per un racconto del passato capace di proiettare l’entusiasmo dei tifosi verso il futuro.
Info: www.mambo-bologna.org – www.bfc110.it

Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
Alessandro Guardassoni (1819-1888). Un pittore bolognese tra Romanticismo e devozione”, fino al 19 gennaio 2020

In occasione del bicentenario della nascita, la città di Bologna rende omaggio con un ampio programma di iniziative ad Alessandro Guardassoni (1819-1888), personalità tra le più interessanti emerse dalla scuola pittorica felsinea del XIX secolo, cui si deve un originale percorso di rinnovamento dei linguaggi figurativi.
Curata da Silvia Battistini e Claudia Collina, con la collaborazione di Chiara Sanfelici, Patrizia Tamassia e Valentina Volta, l’iniziativa è resa possibile grazie alla sinergia di varie istituzioni pubbliche e private del territorio: Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica e Fondazione Gualandi a favore dei sordi, in collaborazione con Arcidiocesi di Bologna | Ufficio Amministrativo e Beni Culturali e Associazione Arte e Fede e con il patrocinio del Dipartimento di Architettura, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
Le Collezioni Comunali d’Arte accolgono una mostra dedicata alla pittura di storia sacra e profana composta da 40 dipinti di Guardassoni e di altri artisti, provenienti dalla Fondazione Gualandi a favore dei sordi, dalle raccolte del museo e da altri prestatori privati e pubblici, tra i quali il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, le Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, il Convento dei Frati Minori Cappuccini dell’Emilia Romagna e la Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Le opere dell’artista sono poste in dialogo con quelle di maestri che ne influenzarono la formazione (Clemente Albéri, Adeodato Malatesta), di pittori a lui coevi, non solo di area bolognese (Pietro Montebugnoli, Antonio Muzzi, Giulio Cesare Ferrari, Francesco Hayez) e dei giovani che svilupparono in un nuovo linguaggio i suoi insegnamenti sull’uso della materia pittorica in rapporto alla fedele elaborazione del vero (Raffaele Faccioli e Luigi Serra).
Info: www.museibologna.it/arteantica

Un passato presente. L’Antica Compagnia dei Lombardi in Bologna”, fino al 9 febbraio 2020

Grazie ad un accordo siglato tra Compagnia dei Lombardi e Istituzione Bologna Musei, un prezioso nucleo di otto tavole di epoca medievale appartenenti a due perduti polittici di Simone di Filippo detto “dei Crocifissi” e di Giovanni di Pietro Falloppi detto da Modena, di proprietà dell’antica compagnia d’armi felsinea, viene concesso in comodato d’uso gratuito ai Musei Civici d’Arte Antica.
Per assicurare adeguate condizioni ambientali sotto il profilo della conservazione, oltre che di una più agevole lettura nel contesto del tessuto storico-culturale in cui sono state realizzate, come sede più idonea per il trasferimento e l’esposizione delle opere sono state individuate le Collezioni Comunali d’Arte.
Per presentare alla città questa importante azione congiunta di tutela e valorizzazione di un patrimonio per secoli precluso a chiunque non fosse aggregato alla Compagnia, si è ritenuto di promuovere un progetto espositivo che consentisse al pubblico di ripercorrere le vicende legate alle origini della Compagnia dei Lombardi – una delle antiche società d’armi sorte in età comunale a Bologna, l’unica ancora oggi attiva nella sede attigua al complesso monumentale della Basilica di Santo Stefano – e alla formazione di una prestigiosa, seppure quantitativamente esigua, collezione di opere d’arte.
Nella mostra “Un passato presente. L’Antica Compagnia dei Lombardi in Bologna”, a cura di Massimo Medica e Silvia Battistini e allestita in Sala Urbana, è così possibile ammirare in anteprima le opere generosamente offerte in comodato, affiancate da una selezione di documenti storici provenienti dall’Archivio della Compagnia e dall’Archivio di Stato di Bologna, che illustrano le ritualità di una storia che la tradizione vuole iniziata nel 1170 con la fondazione di un’alleanza di mutuo soccorso tra esuli trasferitisi dalla Lombardia a causa delle lotte tra le fazioni Guelfe e Ghibelline e delle barbarie di Federico I Barbarossa.
Al termine dell’esposizione, le opere resteranno visibili nella Sala 6 del percorso espositivo del museo, dove sono testimoniati momenti della cultura figurativa del Cinquecento, non solo bolognese.
Info: www.museibologna.it/arteantica

Padiglione de l’Esprit Nouveau – Piazza della Costituzione 11
Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta”, fino al 5 gennaio 2020

A quasi due anni dalla sua riapertura al pubblico dopo l’intervento di restauro finanziato da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, il Padiglione de l’Esprit Nouveau ospita “Dilettanti Geniali. Sperimentazioni artistiche degli anni Ottanta”.
La mostra, a cura di Lorenza Pignatti, con l’art direction di Alessandro Jumbo Manfredini, raccoglie le testimonianze della scena underground degli anni ’80 in Italia che ha visto Bologna come centro propulsore. Anni d’invenzione e creazione di nuovi linguaggi – in perfetta sintonia con ciò che stava accadendo a Londra, New York o Berlino – che però non hanno ancora avuto il giusto riconoscimento a livello nazionale e internazionale.
Schiacciato da semplificazioni e luoghi comuni, descritto come il periodo dell’edonismo e del disimpegno politico, del boom economico, del synth pop commerciale, dei paninari e della Milano da bere, è stato invece un decennio ricco di intuizioni e mutamenti, un laboratorio di forme innovative, caratterizzate a livello visivo da pratiche DIY (Do It Yourself) che hanno permesso il delinearsi di originali sperimentazioni grafiche, musicali e artistiche che hanno influenzato intere generazioni e che ancora oggi suscitano grande interesse.
Di alcune di queste situazioni sono rimaste tracce, mentre di altre sperimentazioni sono rimaste solo “memorie del sottosuolo”, racconti orali di chi ha vissuto quegli anni in prima persona.
La mostra si sviluppa come un racconto, una cartografia sulla cultura visuale di quegli anni, attraverso una selezione di materiali d’archivio, poster, riviste, vinili, dipinti, disegni e documenti riguardanti la musica, l’arte, il design, il fumetto.
La mostra delinea un atlante ecclettico composto da alcuni protagonisti di quegli anni come Francesca Alinovi, Giovanotti Mondani Meccanici, CCCP Fedeli alla linea, Pier Vittorio Tondelli, Movimento Bolidista, gruppo Valvoline, Massimo Osti, e la fucina creativa di WP Lavori in corso.
L’esposizione si realizza grazie al contributo di Regione Emilia-Romagna e alla sponsorizzazione di Slam Jam, WP Lavori in corso e C.P Company, in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Associazione Culturale StòFF, Radio Città Fujiko e Spazio Gerra di Reggio Emilia.
Orari di apertura: sabato e domenica ore 14-18.
Info: www.facebook.com/dilettantigeniali/

L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.

Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Info: www.museibologna.it.

La Card Cultura è il più ricco e conveniente abbonamento per la fruizione culturale del nostro territorio, che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. L’offerta si arricchisce con le proposte che riguardano il cinema, gli spettacoli teatrali, i concerti e i festival.
Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.cardcultura.it.

INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30; giovedì: ore 10-22
31 dicembre: ore 10-14
Capodanno (1° gennaio): ore 10-18.30

Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari:
da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13
da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17-19; domenica: ore 11-13

Villa delle Rose
via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 – 6496611
aperto: in occasione di eventi espositivi

La mostra “Atleti, Cavalieri e Goleador 3000 e… 110 anni di sport da Felsina al Bologna Football Club” è aperta martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica ore 10-18
30 e 31 dicembre: ore 10-14
Capodanno (1° gennaio): chiuso

Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
aperto: giovedì e venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30
31 dicembre: chiuso
Capodanno (1° gennaio): chiuso

Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
In concomitanza con l’apertura della mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”:
aperto: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì: ore 9-18; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30; ore 18.30-20 aperta solo la Sezione Etrusca permanente del primo piano, con ingresso a € 1,00
31 dicembre: chiuso
Capodanno (1° gennaio): ore 12-18.30; ore 18.30-20 aperta solo la Sezione Etrusca permanente del primo piano

La mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” osserva i seguenti orari: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 9-18; sabato e domenica: ore 10-20
31 dicembre: chiuso
Capodanno (1° gennaio): ore 12-20

Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193916 – 2193930
aperto: martedì – domenica e festivi: ore 10-18.30
31 dicembre: ore 10-14
Capodanno (1° gennaio): chiuso

Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto: martedì – domenica e festivi: ore 10-18.30
31 dicembre: ore 10-14
Capodanno (1° gennaio): ore 10-18.30

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto: martedì – venerdì: ore 9-14; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
31 dicembre: ore 9-13
Capodanno (1° gennaio): chiuso

Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”
via di Casaglia 3
tel. 051 2194528 – 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
aperto: venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30
Accesso momentaneamente sospeso per previsione di manutenzioni straordinarie

Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto: martedì – domenica e festivi: ore 10-18.30
31 dicembre: ore 10-14
Capodanno (1° gennaio): chiuso

Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto: martedì – venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30
31 dicembre: ore 9-13
Capodanno (1° gennaio): chiuso

Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 347592
aperto: martedì – venerdì: ore 9-13; sabato, domenica e festivi: ore 10-14
31 dicembre: ore 9-13
Capodanno (1° gennaio): chiuso