”E’ totalmente falso che noi ci
siamo serviti di 158 lavoratori in nero. Siamo un’azienda leader  italiana di costruzioni edili e sul territorio da 50 anni,  chiameremo a rispondere quanti ci hanno diffamato”. Passa al  contrattacco l’azienda di costruzioni della Bassa modenese, impegnata in numerosi cantieri dell’alta velocita’ nel nord  Italia, che secondo la Guardia di finanza si sarebbe resa  responsabile di gravi irregolarita’, e di ingenti subappalti non  autorizzati coperti da fatture false.
 Dell’operazione della Gdf si era avuta notizia tre giorni  fa.
   I dirigenti dell’azienda e il legale, l’avvocato Umberto  Guerini, hanno convocato la stampa per chiarire la loro  posizione e rispondere alle accuse delle Fiamme Gialle. Secondo  l’azienda, quelli che la Finanza ritiene subappalti, in realta’  erano regolarissimi contratti di nolo e trasporto. 
”Hanno anche  detto che noi nascondevamo documenti in un’intercapedine nel  muro: invece si tratta di un semplice armadio  da ufficio”. 
La Finanza ha detto di avere scoperto quasi due  milioni e mezzo di euro di lavori illecitamente concessi in  subappalto, quasi un milione e mezzo di fatture false  utilizzate, 3 milioni e 800 mila euro sottratti a tassazione,  con cui si retribuivano i lavoratori in nero. ”Siamo sconvolti  da tante falsita’ – hanno ribattuto dirigenti e legale  dell’azienda. L’atteggiamento di chi ha violato il segreto  d’ufficio danneggia il buon nome dell’azienda”.
 
            




