Home Bologna Terrorismo, Tamil: 3 fermati dalla Digos a Bologna, 4 a Reggio Emilia

Terrorismo, Tamil: 3 fermati dalla Digos a Bologna, 4 a Reggio Emilia


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Sono tre i fermi eseguiti a Bologna dalla Digos nell’operazione sull’organizzazione delle Tigri Tamil denominata Ltte (Liberation Tigers of Tamil Eelam) per associazione ai fini di terrorismo internazionale ed estorsione, aggravata dalla finalità terroristica. I fermati sono uomini con permesso di soggiorno e lavoro stabile, considerati ben integrati.


Gli inquirenti sono convinti di aver fermato un esponente di rilievo dell’organizzazione italiana: un 39enne, custode nella villa di una famiglia benestante nella zona residenziale sui colli. Per gli investigatori l’uomo – detto Suta – era in contatto con un esponente dell’organizzazione residente a Biella e considerato il coordinatore della raccolta fondi per il nord Italia. In carcere sono poi finiti un 32enne operaio di una coop di servizi, residente a S.Pietro in Casale; e un 29enne operaio in una ditta di Castel Guelfo. La Digos ha anche sequestrato foto del leader delle Tigri, medaglie e documenti dell’organizzazione, materiale fotografico, video, libri e dvd di propaganda, blocchetti di ricevute e moduli di versamento di denaro o per prelievi da conti correnti, oltre a rubriche e elenchi di cifre. Tutto materiale che verrà inviato a Napoli da dove l’indagine è partita nel settembre del 2006 dopo la denuncia di due cingalesi a cui l’organizzazione voleva estorcere denaro.

Insieme ai quattro arrestati a Reggio Emilia e provincia – in base a quanto si legge nell’ordinanza – sono accusati di essersi associati tra loro e con altre persone non identificate per compiere atti di violenza con finalità di terrorismo internazionale realizzando in Italia un’associazione criminale per raccogliere finanziamenti per la Ltte.
Per raccogliere soldi non avrebbero esitato a minacciare i loro connazionali residenti in Italia spingendoli a pagare una sorta di pizzo mensile per non fare del male ai loro parenti ancora residenti nel paese d’origine. Pare che le vittime fossero costrette a pagare in base alle loro entrate. Da qui anche l’accusa di estorsione aggravata dalle finalità terroristiche.

In Emilia Romagna i cingalesi residenti sono alcune centinaia e tutti sarebbero stati costretti a finanziare il Ltte che lotta per la costituzione di uno stato indipendente dallo Sri Lanka che dovrebbe chiamarsi appunto Tamil Eelam.