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Bologna: inaugurazione sala d’attesa Pantheon Certosa


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Sarà inaugurato domani – martedì 1 luglio – alle ore 18.30, alla presenza del Sindaco Sergio Cofferati, il nuovo allestimento del Pantheon alla Certosa di Bologna ad opera dell’artista Flavio Favelli, da un’idea di Francesco Amante e da lui promossa.


Il nuovo allestimento, “Sala d’attesa”, opera di Flavio Favelli, arricchisce il Pantheon alla Certosa di Bologna, spazio destinato negli
anni ’90, dopo un restauro, ai riti laici.
Il progetto è stato ideato e promosso da Francesco Amante, Presidente dell’Associazione degli Amici della GAM di Bologna, in collaborazione con il Settore Cultura e rapporti con l’Università del Comune di Bologna. La
realizzazione è stata integralmente finanziata da sponsor, in una esperienza di mecenatismo veramente singolare.

Flavio Favelli si è impegnato a rinnovare il Pantheon senza alterare lo spazio preesistente ma ridisegnandolo tramite un intervento artistico: il progetto consiste in una pavimentazione in marmo bianco e nero, quasi a definire un interno domestico, posizionato su pannelli di legno per non danneggiare il pavimento originario. Le pareti sono addobbate con tendaggi
calati dal soffitto fino a terra, lasciando scoperte le colonne colore avorio. Di fronte all’entrata è sistemata una grande specchiera realizzata con un mosaico di vetri. La sala è illuminata da 25 lampadari di cristallo appesi a una struttura portante. Le panche a gradoni, come in un anfiteatro, che accoglieranno il pubblico, corrono parallelamente lungo le
pareti a rafforzare l’idea di raccoglimento per i congiunti, rivolti verso il palco costituito da un piano in legno dove sarà posizionato il feretro.

Il Pantheon, o Rotonda degli Uomini Illustri, opera ottocentesca dell’architetto Giuseppe Tubertini, diventa un luogo per i riti dei
cittadini che non appartengono ad alcuna confessione religiosa, ma sarà disponibile anche per i fedeli che intendano preparare il rito con un ulteriore periodo di raccoglimento.

“Una sala per attendere – spiega Favelli – e per ritrovarsi. Un luogo d’accoglienza per parenti e amici per commemorare i propri cari. Un ambiente vicino al concetto di casa, una zona prossima al privato, all’intimità. Un interno, un luogo mentale praticabile. In questa sala l’arte entra per confrontarsi con il quotidiano, quel mondo reale spesso estraneo ai musei, alle gallerie e agli spazi deputati all’espressione artistica, specie in momenti così delicati di sofferenza e dolore”.

Flavio Favelli interviene sul luogo come se fosse una tela, non come un architetto e nemmeno come un progettista, ma come un artista che si confronta con l’ambiente per farne un’opera intima e densa di vissuto.

“Questo luogo per la sua forma circolare, da Agorà, e per la scelta compiuta da Favelli – è il commento di Lorenzo Sassoli, presidente della
Galleria d’Arte Moderna di Bologna – dà un’idea di assemblea: un luogo d’incontro di anime, prende corpo una piccola città spirituale che si raduna in una piazza per riaffermare la sua vitalità, pur in un momento triste come quello del ricordo”.

“Il progetto Pantheon nasce nel periodo in cui ha cominciato a maturare un radicale cambiamento del mio modo di intendere il collezionismo –
sottolinea Francesco Amante – facendo uscire l’opera d’arte dai depositi per incentivare il lavoro con i giovani artisti su progetti di prevalente utilità sociale”.

Scrive il Sindaco Sergio Cofferati nel catalogo: “E’ un altro passo avanti nell’impegno per la rinascita e la qualificazione della Certosa di Bologna (…) Un impegno che si traduce principalmente nel restauro dei sepolcri
storici, ma che si svolge anche rinnovando la tradizione della Certosa come cantiere d’arte, come cimento continuo della contemporaneità, sfida per gli artisti di oggi. E’ stata questa presenza continua dei migliori scultori ed
architetti, in oltre due secoli, a fare della nostra necropoli una straordinaria collezione d’arte”.

Per Amante, infine, questo progetto conferma la “capacità di Bologna di precorrere i tempi specie su tematiche di forte impegno civile”.

Il catalogo è edito da Fine Art Unternehmen AG, con testi di Laura Barreca, Milovan Farronato, Davide Ferri e Lisa Parola. Hanno collaborato i Settori Lavori Pubblici e Salute del Comune di Bologna e dei Servizi Cimiteriali di Hera Bologna.
Principali sponsor: Amici GAM di Bologna; C.E.D.A. Cassa Edile Aziende Artigiane; Confartigianato Federimprese; Fondazione del Monte; Gruppo Onoranze Funebri Bologna; Porsche Italia.
Soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera: Carthesio; Finalma; Fine Arts Unternehmen AG; Franceschelli srl; Flavio Gardini Architetto;
Garisenda srl; Umberto Giovine; Golfieri srl; Grandi Mario sas; Lelli srl; Longhi srl; Alessandro Scagliarini, Maziwa; MAPE; Rotary Club Bologna Est; Antonio Tiezzi; Italcostruzioni S.r.l., Balboni Pubblicità, Borghi International, Chiesa Lorenzo, Corbelli elettronica, Imbellone Michelangelo, Poletti&Pareschi, R.B., Suzzi Sandro, Federengineering,
Matteo Grilli, Sitec.