Home Modena Il Policlinico di Modena all’avanguardia nella lotta al cancro

Il Policlinico di Modena all’avanguardia nella lotta al cancro


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Inaugurata stamane al Policlinico di Modena la nuova Tomotherapy Hi-Art, installata nella Struttura Complessa di Radioterapia Oncologica del Policlinico, diretta dal dottor Filippo Bertoni. I lavori edilizi necessari per alloggiare la sofisticata apparecchiatura erano iniziati nella primavera dello scorso anno e sono stati completati rispettando i tempi di consegna. L’investimento complessivo è stato di 6 milioni di euro, dei quali 3.942.000 coprono il costo del’attrezzatura, grazie anche alla donazione di 1.500.000 € della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

La messa in funzione della Tomotherapy Hi-Art, una della cinque macchine presenti in Italia, si inserisce nel contesto della rete radioterapica e oncologica provinciale e rafforza ulteriormente il ruolo assunto dal Dipartimento di Oncologia ed Ematologia del Policlinico come centro di riferimento provinciale, regionale e nazionale per l’assistenza, la didattica e la ricerca.

“Gli acceleratori lineari – spiega il dottor Filippo Bertoni, direttore della Struttura Complessa di radioterapia oncologica – producono le radiazioni ionizzanti (raggi X, raggi gamma ed elettroni veloci) che vengono utilizzati per distruggere le neoplasie senza indurre alterazioni gravi e irreversibili ai tessuti circostanti. Il nuovo acceleratore per tomoterapia potrà svolgere per molte patologie prestazioni mirate (image guide radiotherapy) in tempi nettamente più brevi rispetto a quelli consentiti dalle macchine attualmente installate.

Con la Tomoterapia, infatti, viene eseguita prima di ogni seduta di trattamento una particolare tac che controlla la precisione della cura e consente di adattarla al paziente personalizzandola giorno per giorno. Questo ci permetterà di svolgere non solo un maggior numero di trattamenti, ma anche di aumentarne la qualità”.

L’attrezzatura del Policlinico è tra le più sofisticate d’Italia, paragonabile a quella di poche altre strutture nel nostro Paese. Essa, infatti, permette effettuare trattamenti di altissima precisione con irradiazione del tumore e maggior risparmio dei tessuti sani circostanti.

“Le immagini TAC prodotte dalla macchina prima delle sedute – spiega il dottor Filippo Bertoni – verranno utilizzate dalla Tomoterapia per adattare l’irradiazione alle lesioni da trattare, rivoluzionando completamente le modalità di effettuazione della cura”.

Grazie alla rotazione continua della sorgente di raggi X e al contemporaneo spostamento longitudinale del lettino è possibile trattare volumi multipli di forma complessa con dimensioni variabili da una decina di millimetri fino a 160 centimetri.

La Tomotherapy è guidata da un sofisticato sistema di elaboratori composto da trentadue computer che lavorano simultaneamente per alcune ore per riuscire ad ottimizzare la dose di raggi X nel tumore, risparmiando i tessuti sani circostanti.

“A regime – spiega ancora Bertoni – potremo trattare 250-300 pazienti all’anno con una consistente riduzione dei tempi di attesa”.

L’istallazione della macchina ha reso necessario ampliare gli spazi della radioterapia, costruendo un nuovo bunker e locali dedicati dove sono stati anche installati i nuovi sistemi di pianificazione dosimetrica che vengono utilizzati dalla Fisica Sanitaria, diretta dal dottor Claudio Danielli.
Queste dotazioni consentiranno ai fisici di migliorare ulteriormente la qualità dei piani di cura e garantire la massima precisione e personalizzazione dei trattamenti. I nuovi locali occupano circa 250 metri quadri, e sono stati progettati con la massima attenzione all’umanizzazione della struttura e sono stati realizzati scegliendo con particolare cura materiali e arredi, tra i quali si segnalano i pannelli luminosi realizzati con le immagini donate dal fotografo modenese Franco Fontana.

“L’attivazione della Tomotherapy è un’ulteriore occasione di conferma dell’impegno prioritario messo in atto dalla Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena per conferire sempre maggiore spessore alla mission oncologica del Policlinico, all’interno della rete oncologica provinciale e regionale. Di questo risultato si deve essere grati ai Professionisti dei Servizi di Radioterapia e Fisica Sanitaria, cui vanno, unitamente al Servizio di Ingegneria e al Servizio Attività Tecniche, l’apprezzamento e la stima della Direzione Generale per la lungimiranza mostrata nella individuazione di questa nuova tecnologia e la competenza messa in campo per valutarne l’appropriatezza assistenziale e gli orizzonti ai fini della ricerca, nonché per l’impegno profuso nel mantenere e fare rispettare fasi e tempi di un cronogramma di realizzazione e di attivazione oltremodo stringente” commenta il direttore generale del Policlinico, dottor Stefano Cencetti.
La nuova Tomotherapy si aggiungerà agli altri due acceleratori lineari semplici, alla macchina per cobaltoterapia e ad un proiettore di cariche per brachiterapia ad alto dose rate, permettendo un servizio migliore e contribuendo all’abbattimento delle liste di attesa a livello provinciale.

“Oltre alla nuova Tomotherapy – spiega Bertoni – per i trattamenti ad alta energia ci serviamo di due acceleratori lineari e di una unità di Cobaltoterapia che sarà prossimamente sostituita con un terzo acceleratore lineare di ultima generazione. La struttura, inoltre, possiede un’unità per Plesioterapia che prevede l’utilizzo di fotoni RX a bassa energia per il trattamento di lesioni tumorali superficiali, una moderna unità di Brachiterapia che permette di localizzare un’alta dose in un volume molto piccolo, riducendo la tossicità del trattamento, indicata per il trattamento esclusivo o integrato di neoplasie all’esofago, all’albero trache-bronchiale, dell’apparato genitale femminile e brachiterpia intra-perioperatoria”.

Grazie ai propri sofisticati sistemi di calcolo, la Struttura Complessa di Radioterapia Oncologica è in grado di elaborare trattamenti specifici ad intensità modulata, di radioterapia stereotassica che prevede l’applicazione di un trattamento conformazionale pianificato in 3-D per la cura di pazienti affetti da tumori primitivi e secondari, e radiochirurgia che somministra in maniera precisa non invasiva di elevate dosi di radiazione al cancro senza danneggiare i tessuti circostanti sani.

“Da ottobre sarà anche disponibile una TC spirale “large-bore” che esegue tomografie assiali computerizzate, sfruttando il movimento continuo del lettino del paziente durante la acquisizione delle immagini. Si tratta di uno strumento specifico per la radioterapia ma con caratteristiche qualitative di altissimo livello che potranno essere sfruttate anche dai colleghi della diagnostica per le esigenze dei pazienti obesi”. Conclude Bertoni.

Lo scorso anno la Struttura Complessa di Radioterapia Oncologica del Policlinico di Modena ha eseguito quasi 32.000 trattamenti su quasi 1.600 pazienti.