Home Politica Programma di Sviluppo Rurale, Filippi (PDL): la Regione discrimina la montagna

Programma di Sviluppo Rurale, Filippi (PDL): la Regione discrimina la montagna


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“Ho presentato una Risoluzione urgente alla Giunta regionale chiedendo al Presidente regionale ed all’Assessore all’Agricoltura di rivedere i parametri adottati con il nuovo Programma regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013.” – ad affermarlo è il Presidente del Gruppo Popolo della Libertà-GDL Fabio Filippi.

“E’ fondamentale – aggiunge Filippi – che venga ripristinato lo schema del vecchio piano, altrimenti l’agricoltura di montagna rischia di sparire. Il precedente Piano di Sviluppo Rurale riservava una quota di finanziamenti europei alle Comunità montane.
E’ fondamentale che la Regione non abbandoni la montagna e si impegni a riservare almeno il 30% delle risorse alle Comunità montane, altrimenti la montagna verrà definitivamente abbandonata.”
Su un totale di 34 domande presentate da aziende agricole della montagna reggiana solo 2 sono state ammesse a finanziamento. Dal nuovo Programma 2007-2013 le aziende ubicate in aree di pianura stanno facendo tabula rasa, rastrellando la stragrande maggioranza dei fondi regionali.
“E’ notorio – continua il Consigliere di Casina – che le aree montane siano per loro natura già particolarmente svantaggiate rispetto a quelle di pianura: l’orografia del territorio è sfavorevole, le infrastrutture sono scarse, la commercializzazione dei prodotti è maggiormente dispendiosa, i raccolti più avari. La produzione dei prodotti agricoli risulta quindi più onerosa e meno redditizia. Se la Regione decide di cessare i pochi aiuti riservati all’Appennino l’epilogo sarà inevitabile: in questo modo si favorisce l’abbandono della montagna e lo sviluppo delle frane…
Con il nuovo sistema adottato dalla Regione, che esclude automaticamente i comuni del crinale e determina una graduatoria unica; tutte le risorse destinate allo sviluppo rurale vengono convogliate nelle aree di pianura, il tutto a discapito della montagna. Queste discriminazioni devono cessare, prima che sia troppo tardi”.