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Scossa di terremoto nella bassa modenese


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L’evento sismico è stato registrato alle 5.22, con una magnitudo di 3,1. L’epicentro è stato localizzato tra i comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia e Poggio Rusco (Mantova). Dalle verifiche effettuata dal Dipartimento della Protezione civile, non risultano al momento danni a persone e cose. Il sisma riaccende la polemica sul progetto del deposito gas di Rivara.

“Ancora una volta la terra ha tremato nell’Area Nord – sottolinea il sindaco di Finale Raimondo Soragni, presidente dell’Unione comuni dell’area Nord -. Per l’ennesima volta ci troviamo quindi a rimarcare che il deposito di gas a Rivara non si deve e non si può fare. E’ inutile sostenere che si tratta di scosse sismiche di lieve entità. Il terremoto è il terremoto. Non oso pensare – aggiunge Soragni – a cosa sarebbe potuto accadere se le scosse registrate in questi giorni fossero arrivate, magari con una magnitudo maggiore, con il deposito di gas operativo, tenuto conto che il terremoto di mercoledì 23 è stato alla stessa profondità alla quale dovrebbe essere realizzato lo stoccaggio”.

“Il secondo terremoto che in poche settimane ha avuto come epicentro l’area del territorio in cui una società privata vorrebbe costruire un megadeposito di stoccaggio di gas conferma una volta di più le criticità evidenziate dai pareri degli esperti che in sede tecnica hanno sostenuto il NO alla costruzione dell’impianto. E’ chiaro che di fronte ad episodi del genere anche la nostra contrarietà al progetto di stoccaggio di Rivara, da sempre basata sui rilievi tecnici ufficiali, non può che essere ulteriormente rafforzata. Il deposito di gas di Rivara non si deve fare perché le condizioni di sicurezza per i cittadini e per l’ambiente non sono garantire”. Lo ha affermato il Consigliere regionale del PDL, Andrea Leoni a seguito dell’ennesima scossa sismica che ha interessato questa mattina il territorio del Comune di San Felice sul Panaro in provincia di Modena.
“Dopo le due risposte del Governo che hanno evidenziato il NO del al progetto presentato, il ripetersi di episodi sismici, già sottolineati dagli esperti come principali fattori di rischio del deposito, questo ennesima scossa di terremoto con epicentro proprio a San Felice non può non far riflettere chiunque abbia a cuore i cittadini e il territorio della ‘bassa modenese’. Noi continueremo a sostenere, nelle sedi istituzionali con l’avvallo dei pareri dei tecnici, le ragioni del NO, con l’obiettivo primario ed irrinunciabile di tutelare la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ambiente in cui vivono”.