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Il Comune di Reggio lancia la campagna ‘Mala-educaciòn’


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Si parte con un migliaio di adesivi e cinquemila pieghevoli in più lingue installati o distribuiti nei luoghi pubblici, negli esercizi commerciali, nelle scuole, presso l’Ufficio relazioni con il pubblico (Urp) del Comune di Reggio, oppure accanto ai monumenti più significativi o nei punti potenzialmente ‘critici’ perché esposti dalle ricorrenti insidie di imbrattatori senza ritegno.

Sul materiale sono stampati simpatici disegni che invitano a non tenere comportamenti maleducati, a non imbrattare o far rumore, a non abbandonare rifiuti in giro… comportamenti ricorrenti, legati a una certa fenomenologia della città, che può rivelarsi soprattutto in estate.
Inizia così Mala-educaciòn-Il Comune di Reggio Emilia per una convivenza urbana responsabile, la campagna promossa dal Comune di Reggio per sensibilizzare a comportamenti civili e quindi a evitare quelli maleducati.
Ogni immagine è racchiusa in un triangolo color Magenta che pone in risalto il disegno del comportamento scorretto e, rievocando il segnale stradale, invita a fare attenzione. Accanto a ogni disegno (ad esempio una panchina danneggiata, un muro imbrattato, un omino che fa la pipì in giro, una bottiglia abbandonata per strada o un paio di ‘fracassoni’ che rendono impossibile il riposo) è scritto un invito tipo: l’indifferenza è complice dell’inciviltà; la città è anche casa tua, tienila pulita; rispetta il riposo di chi vive accanto a te. Il materiale sarà distribuito in questi giorni nel centro storico e nella zona stazione e da qui agli altri quartieri e alle Ville della città.

La campagna è stata presentata oggi dagli assessori alla Città storica Mimmo Spadoni, ai Diritti di cittadinanza Gina Pedroni e alla Coesione sociale e sicurezza, Franco Corradini.
“Mala-educaciòn ha una funzione educativa – ha detto l’assessore Spadoni – Richiama al senso di responsabilità prima di tutto di chi assume comportamenti scorretti, ma vuole stimolare altresì i cittadini civili, certo la stragrande maggioranza, a sottolineare garbatamente i comportamenti maleducati, che non rispettano il decoro e la decenza nei luoghi pubblici che appartengono a tutti, o i beni altrui. E’ un voler dire: attenzione, questo comportamento non è decoroso per te, ma neppure per gli altri. Un’assunzione di responsabilità reciproca, cordiale, fra cittadini”.
Certi comportamenti, ha sottolineato Spadoni, spesso non vengono più percepiti come incivili. Vi è quindi il bisogno di una nuova sensibilità diffusa verso gli atteggiamenti devianti, con l’assunzione di una comune responsabilizzazione: una comunità è tale, anche quando il senso di responsabilità è condiviso.

“Diritti e doveri di cittadinanza: su questo scambio di responsabilità si basa Mala-educaciòn – ha detto l’assessore Pedroni – Certo la scelta dello spagnolo per il titolo richiama la Movida, la vita giovane e serale vissuta da tanti ragazzi. Quindi un linguaggio diretto. Ma il tema della responsabilità è di tutti, anche tanti adulti e anziani a volte non hanno rispetto dei luoghi pubblici e degli altri. Quel che ci preme è che si sviluppi un dialogo, già ben presente nella nostra comunità, fra generazioni e su questo stimolo al dialogo si sviluppi amichevolmente il senso civico e di responsabilità. La campagna si inserisce a pieno titolo fra le varie politiche dell’Amministrazione volte a stimolare la partecipazione e il civismo, come ad esempio il Consiglio dei ragazzi, le iniziative nei centri sociali, nei Poli territoriali e nelle scuole”.

“E’ per noi molto importante il tema dei controlli – ha detto l’assessore Corradini – Ma altrettanto importante è il tema del dialogo fra cittadini, del loro legame con il territorio e del loro coinvolgimento attivo nella creazione di una comunità coesa e responsabile. In questo senso, l’Amministrazione comunale e i cittadini hanno siglato patti di collaborazione, alleanze di quartiere. Dunque, bene il tema delle regole, che devono essere rispettate e fatte rispettare, ma sullo stesso piano procede il confronto, l’assunzione di responsabilità, il dialogo che si sviluppa anche in ambito interculturale. E’ una campagna innovativa, anche per la sensibilità dimostrata verso i nuovi cittadini: i pieghevoli, ad esempio, sono stampati in varie lingue, per avvicinare gli appartenenti alle 115 nazionalità diverse presenti a Reggio”.

Il materiale della campagna di sensibilizzazione sarà prelevabile anche all’Urp dai cittadini che così potranno contribuire a segnalare luoghi ‘a rischio’ e comportamenti incivili, purché applichino gli adesivi affissi in modo ordinato e tale da non danneggiare le superfici. E per questo si prevede di coinvolgere, dall’autunno prossimo, anche le scuole con iniziative mirate all’educazione alla cittadinanza attiva e saranno realizzati e messi in circolazione anche poster e magliette, in particolare nella seconda fase della campagna, che inizierà in autunno.

Mala-educacion è corollario dell’ordinanza Anti-maleducazione, per una migliore qualità di vita nei quartieri, emessa dal Comune di Reggio nel 2006, sulla base della legge regionale 14 del 2003, che assegna ai Comuni la competenza per la tutela dei cittadini che vivono nelle vicinanze degli esercizi pubblici. L’ordinanza è tuttora in vigore. Era stata emessa per limitare schiamazzi, episodi di ubriachezza, muri usati come orinatoi, assembramenti che rendono difficoltoso il transito di pedoni, veicoli e mezzi di soccorso, bottiglie frantumate sull’asfalto, insomma per invitare a rivedere quei comportamenti che contrastano con il senso civico e finiscono per ledere i diritti dei cittadini alla tranquillità e al riposo notturno, nonché la stessa vivibilità di quartieri.
L’ordinanza ha prodotto buoni risultati a cominciare dalla responsabilizzazione dei gestori di bar e altri locali di ritrovo, a cui è inibito di vendere bibite da asporto in bottiglie o bicchieri di vetro. Ciò ha consentito la quasi totale scomparsa di cocci di vetro dalle strade e dalle piazze. In attuazione dell’ordinanza, la Polizia municipale ha elevato una decina di sanzioni, nelle ultime settimane, a esercizi pubblici. Ma la maggior parte degli esercenti è attenta e sensibile al tema.
Ora, la campagna di Mala educacion consentirà altri validi risultati in fatto di rispetto e buona educazione.

L’ordinanza, nel periodo estivo, prevede:
• il divieto di vendita, per asporto, di bevande in bottiglie di vetro dopo le ore 20.00; nel divieto sono comprese le attività artigianali di produzione e vendita di prodotti alimentari (pizzerie al taglio, creperie) e i circoli ricreativi, mentre sono escluse le attività di pubblico esercizio di ristorazione (quando la vendita per asporto riguardi sia i pasti che le bevande); in occasione di sagre, feste di quartiere e patronali è prevista una deroga (su richiesta degli organizzatori);
• l’obbligo per i titolari – al momento della chiusura diurna, serale o notturna dell’esercizio – di rimuovere i rifiuti (carta, plastica, lattine, vetro e contenitori per alimenti) e di curare la pulizia di tutti gli spazi pubblici nel raggio di dieci metri da porte, finestre, vetrine, ingressi o distese del locale;
• il divieto di somministrare alimenti e bevande fuori dai locali dell’esercizio; qualora l’esercizio abbia distese esterne (su spazi in concessione o su area privata), la somministrazione di alimenti e bevande deve essere effettuata ai soli clienti seduti ai tavoli delle distese, e deve cessare:
fino al 14 maggio, alle ore 24;
dal 15 maggio al 14 giugno e dal 15 settembre al 14 ottobre fino alle ore 24 nelle serate di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, domenica e alle ore 1 nelle serate di venerdì, sabato e prefestivi;
nel periodo dal 15 giugno al 14 settembre alle ore 1 nelle giornate di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, domenica e alle ore 2 nelle serate di venerdì, sabato e prefestivi.
Entro questi orari devono essere sgomberate (o, comunque, rese inutilizzabili da avventori o eventuali passanti) le attrezzature esterne al locale.

In caso di inosservanza delle prescrizioni sono previste per i titolari degli esercizi sanzioni pecuniarie da 300 a 3mila euro (prima violazione) e la sospensione dell’attività (seconda violazione entro un anno), sino ad arrivare alla revoca della concessione per la distesa estiva o dell’autorizzazione di pubblico esercizio nei casi di ulteriori violazioni.