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Presidenza e Direzione Act su questione subaffidamenti del Tpl


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Le organizzazioni sindacali forniscono una versione alquanto unilaterale delle questioni in discussione nel trasporto pubblico locale accreditando di fatto l’idea di una indisponibilità alla trattativa.

Non è così e non c’è alcun bisogno di tavoli di trattativa impropri, perché Autolinee dell’Emilia non è a sovranità limitata, tanto meno lo è ACT e c’è tutto il tempo di riprendere a trattare poiché la nostra volontà rimane inalterata pur nella consapevolezza che, stante l’avvio del servizio invernale, sarà necessaria una maggiore gradualità nel rientro del sub-affidamento.
Conviene comunque chiarire all’opinione pubblica i termini delle questioni affinché sia evidente che non siamo di fronte ad una intransigenza dell’azienda, quanto alla necessità di tenere un equilibrio fra costi e ricavi senza il quale non c’è futuro nemmeno per i lavoratori; per adesso la proposta del sindacato, a regime, costerebbe all’azienda più di 1.000.000 di Euro.

Forse non tutti sanno che:
– Il 26% di sub-affidamento è il limite massimo ed è figlio di un’intesa che risale al 2001, che poi ha dato origine al bando di gara per l’assegnazione del servizio e che è sancito contrattualmente; oggi la percentuale e del 24%.
– La situazione si può modificare se si trova un’altra intesa che soddisfi tutte le parti in causa e soprattutto che assicuri gli equilibri di bilancio.
– Il rientro dei sub-affidamenti non può avvenire ai costi attuali di AE: 36 ore lavorate, a fronte delle previste 39 dal contratto nazionale; integrativi aziendali maturati negli anni, che vanno considerati come “diritti acquisiti” e che, in quanto tali, non possono riguardare i nuovi assunti se non dopo un congruo periodo di inserimento.
– Durante questo periodo, i nuovi assunti ottengono benefici da subito (contratto a tempo inderminato, contratto nazionale, premio di risultato, vestiario e mensa) e, dopo 3 anni, anche il 50% dell’integrativo aziendale di AE.

Un accordo è possibile partendo dal presupposto che, d’ora in poi e per un periodo che tenga conto delle scadenze legate alle gare, i nuovi assunti possano costare all’azienda più del CCNL, ma meno dell’attuale contratto aziendale, pena il rischio che AE non sia competitiva alla prossima gara prevista per giugno 2010.
– Proprio per questo ACT e OO.SS hanno siglato un protocollo di intesa che deve aiutare la contrattazione aziendale, vista come unica sede legittima e in funzione di alcuni chiari obiettivi condivisi:
 Fare di AE un’azienda completa, specializzata in TPL su gomma e dotata di tutti i mezzi necessari a espletare il servizio (proprietà bus, officina di manutenzione, titolarità dei ricavi tariffari, ecc. ).
 Considerare il sub-affidamento come elemento limitato e funzionale alla efficacia – efficienza – qualità del servizio, non solo come mero strumento di risparmio sui costi di esercizio.
 Il rientro del sub-affidamento eccedente deve avvenire non a costo zero, senza doppi regimi normativi e salariali permanenti e armonizzando nel tempo il trattamento economico fra vecchi e nuovi assunti mantenendo l’equilibrio economico dell’impresa.
 Contestualmente rivisitare l’organizzazione del lavoro per ricercare ulteriori recuperi di efficienza e produttività in modo da riassorbire i costi della reinternalizzazione dei sub-affidamenti.

ACT la sua parte l’ha fatta con l’Assemblea dei Soci del 10 luglio e trovando una intesa con il socio privato (AGI) per completare la trasformazione di AE entro il 31.12.2008.
Con il protocollo di intesa coi sindacati ACT ha inteso cambiare il terreno di gioco, ma la sensazione è che i sindacati vogliano giocare una vecchia partita.
Il quadro complessivo di compatibilità deve essere una variabile indipendente della trattativa sia per l’azienda che per i sindacati; se ci sono controproposte che mantengano sotto controllo i costi e in equilibrio economico AE la trattativa può proseguire e concludersi positivamente anche nella propria sede naturale.

(La Presidenza e la Direzione di ACT)