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Sassuolo: considerazioni circa la costruzione vicino al cimitero di S. Prospero


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Riceviamo e pubblichiamo
“Dopo aver letto gli articoli apparsi sulla stampa locale nei giorni scorsi riguardo una nuova costruzione nei pressi del cimitero monumentale di S. Prospero, sabato pomeriggio ci siamo recati di persona in quel luogo per constatare la reale
situazione”.

“Per quanto riguarda la struttura in costruzione non abbiamo la competenza per giudicare la qualità dell’immobile, anche se a noi sembra di ottima qualità, per quanto riguarda invece la prospettiva e la visione panoramica d’insieme a chi dal sagrato della chiesa di S. Prospero guarda verso l’entrata principale, personalmente crediamo dia una pessima impressione vedere gli archi e la copertura della parte nobile del cimitero sovrastati da una bella ma moderna costruzione
praticamente attaccata alle mura di cinta del cimitero monumentale.

Abbiamo chiesto il parere anche ad altre persone che erano lì e tutte hanno espresso solamente dei giudizi negativi riguardo l’immagine derivante dalla visione d’insieme e qualcuno ha anche fatto pesanti critiche personali.

Visto che ci sentiamo legati a questa antica e
importante struttura in quanto a suo tempo, in qualità di componenti il direttivo del Comitato Centro Storico di Sassuolo, segnalammo una
situazione a nostro parere di pericolo ai vigili del fuoco, seguita poi da un transennamento da parte della Polizia Municipale e ad una rapidissima presa di posizione della giunta comunale che in brevissimo tempo mise in sicurezza la zona da noi segnalata, crediamo sia legittima la richiesta di chiarimenti avanzata da alcuni cittadini.
Restiamo in attesa di leggere la risposta della Sovrintendenza ai beni culturali alla quale, forse, anche noi avremmo qualche chiarimento da
chiedere riguardo altri interventi edilizi presenti nel nostro territorio comunale e invitiamo tutti i cittadini di Sassuolo a far due passi nel nostro cimitero monumentale per valutare di persona, in modo oggettivo e indipendente, la situazione cosi’ come abbiamo fatto noi”.

Monica Di Pietro
Umberto Candeli
Gruppo Giardino Solidarietà