Home Ambiente Ripetitori a Formigine: il Codacons replica all’Amministrazione Comunale

Ripetitori a Formigine: il Codacons replica all’Amministrazione Comunale


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Avremmo preferito ottenere delle risposte anziché un inconcludente sermone da campagna elettorale… ma tant’è, non ci rimane che prendere atto di come l’amministrazione comunale non abbia nessuna intenzione di affrontare il problema. A quanto pare chi con argomentazioni serrate e logicamente corrette tenta di far valere le proprie ragioni fa terrorismo psicologico e procura un immotivato allarme.

Il Codacons e i cittadini che abbiamo l’onore di rappresentare, quando l’assessore Fontana parla di “una rete di monitoraggio che in tempo reale misurerà i valori delle emissioni 24 ore su 24”, rimangono di stucco. Nella nostra nota stampa avevamo chiesto lumi sul fatto che le antenne sono cinque e le centraline deputate al controllo tre… come fanno cinque antenne ad essere monitorate 24 ore su 24 se le centraline di controllo sono soltanto tre?
Per evitare di essere bollati come appartenenti a una non meglio precisata sfera politica, tuttavia, ripetiamo quanto già detto nel miglior modo possibile. Punto primo: il parallelismo centrali nucleari e ripetitori è utile a capire l’atteggiamento che il Comune terrebbe nell’ipotesi in cui il Nucleare tornasse per legge. Si sprecherebbero le trattative, come nel caso dei ripetitori, sulla mera collocazione dell’installazione o si farebbe una battaglia più dura? Pubblica utilità in fondo può essere il ripetitore da videotelefonia o anche la centrale nucleare.
Punto secondo: l’acronimo Codacons, che evidentemente tutti conoscono tranne l’assessore Fontana, sta per Coordinamento delle associazioni di difesa dell’ambiente, degli utenti e dei consumatori: siamo pertanto pienamente legittimati a discutere su un argomento come quello delle antenne.

Punto terzo: all’assessore andrebbe infine ricordato che il business che si sta sviluppando intorno al settore telefonia è uno dei più importanti al mondo. Chi auspica una maggiore attenzione e un uso più prudente di queste nuove tecnologie non ha interessi economici da difendere, la lobby dei non-telefonini non si è ancora creata. Al contrario è facile immaginare che chi fa dello sviluppo sempre più frenetico della telefonia un enorme affare, abbia maggiori interessi dal sottovalutarne eventuali negatività.

A tal proposito vorremmo ricordare che sono ormai diversi mesi che sui principali giornali del mondo circola la notizia di una ricerca finalizzata a stabilire se esistono connessioni tra l’uso prolungato di un cellulare e alcune gravi patologie. La ricerca, a cui partecipa anche il professore svedese Lennart Hardell, non è stata ancora pubblicata proprio perché le riserve sono ancora molte così come sono ancora molti i dubbi: il vero principio di precauzione dovrebbe spingere a una riflessione più approfondita.
Infine, sempre restando in tema di elettroinquinamento è di queste ore la decisione della Corte di Cassazione che per la prima volta si pronuncia incriminando la nocività delle onde elettromagnetiche in relazione a patologie come il mal di testa, considerate minori e passeggere. E’ senza dubbio una vittoria di grande rilievo che salvaguardia, riconosce e tutela il più importante dei diritti, quello alla salute.

(v. Presidente Regionale Codacons, Fabio Galli)